Bergamo, sesso con l’alunno di 13 anni: la prof patteggia

Il pm ha dato l’autorizzazione: ora l’ultima parola spetta al gup

Il pm Davide Palmieri

Il pm Davide Palmieri

Bergamo, 5 settembre 2018 - Potrebbe concludersi con un patteggiamento a 2 anni con i benefici della sospensione condizionale della pena, la vicenda giudiziaria che vede indagata per atti sessuali con minore l’insegnante 40enne di scuola media di un comune della provincia di Bergamo, finita agli arresti domiciliari (ora è libera) a metà dello scorso mese di giugno per aver fatto sesso qualche settima prima con un suo studente di 13 anni (aveva compiuto i 14 pochi giorni dopo), con il quale aveva una relazione. Attraverso il suo difensore, l’avvocato Roberto Giannì, la donna ha ottenuto il consenso del pm Davide Palmieri, titolare del fascicolo, di patteggiare 2 anni con pena sospesa in fase di indagini ancora in corso. L’ultima parola, però, spetta al gup Ilaria Sanesi che nell’udienza preliminare fissata alla fine di settembre dovrà decidere se accogliere il patteggiamento o respingerlo perché ritiene la pena troppo bassa rispetto alla gravità dei fatti. L’insegnante, intanto, ha provveduto a versare ai familiari del 13enne, assistiti dall’avvocato Gianluca Quadri, 5mila euro come gesto di buona volontà e non come risarcimento del danno.

La vicenda era venuta a galla dopo che i genitori del ragazzo, insospettiti dalle sue continue uscite pomeridiane, lo avevano messo alle strette e lo avevano convinto a confessare la relazione con la professoressa (a scuola, invece, nessuno si era accorto di quello che stava accadendo). I due erano stati seguiti ed era stato accertato che si appartavano nell’auto dell’insegnante. Le intercettazioni avevano confermato i sospetti sul tenore dei loro incontri. Dalle indagini, però, non è emersa nessuna costrizione. Ma anche se il minorenne è consenziente, la persona adulta non può stringere una relazione. A 13 anni – secondo la legge – non si è in grado di esprimere un consenso consapevole. Il 25 giugno scorso, durante l’interrogatorio davanti al gip Marina Cavalleri, la professoressa, interrompendo più volte il suo racconto a causa del pianto irrefrenabile, aveva confessato tutto. “Mi ero innamorata del ragazzo - aveva spiegato -. Ho perso la pesta anche perchè era un momento difficile della mia vita».