Bergamo, è morto il dj ferito dall’amico

Canavesi era stato accoltellato un mese fa da un giocoliere

Maurizio Canavesi aveva  34 anni

Maurizio Canavesi aveva 34 anni

 BERGAMO, 23 maggio 2019 - È morto ieri mattina all’ospedale Papa Giovanni XXIII, dopo quasi un mese di agonia, Maurizio Canavesi, il dj di 34 anni, di Terno d’Isola, conosciuto con il nome d’arte “Starfucker”, che alle 4 del mattino del 23 aprile era stato accoltellato dall’amico (come si chiamavano sui social) Sergio Ubbiali, 25 anni, di Stezzano, artista di strada, giocoliere, disoccupato. Assieme, con altri amici e amiche, erano rientrati da un rave, il “Pasquatek 2019”, durato tre giorni in provincia di Livorno. Nel viaggio di rientro con il camper i due avevano litigato sulle spese da sostenere per il tragitto. Sergio Ubbiali si trova in carcere a Canton Mombello con l’accusa di tentato omicidio aggravato dai futili motivi.

E ora la sua posizione potrebbe aggravarsi e diventare omicidio. Quel viaggio a Livorno era stato fatto su un furgone Fiat Ducato usato che Ubbiali aveva comprato e riadattato a camper. Durante il percorso di ritorno c’erano stati degli screzi. All’arrivo a Terno d’Isola, fuori dall’abitazione di Canavesi, era esplosa una lite, dopo una frase del dj: «Sei avido ed egoista». Appena scesi dal camper tra i due c’era stata una colluttazione. Poi, secondo la ricostruzione dei carabinieri della Compagnia di Zogno, coordinati dal pm Carmen Santoro, Ubbiali era risalito sul camper ed era sceso con un coltello da cucina in mano, con una lama di 15 centimetri, con cui aveva ferito alla nuca Canavesi: la lama era rimasta conficcata ed era stata estratta dai medici con un delicato intervento chirurgico effettuato all’ospedale Papa Giovanni XXIII, dove la vittima è morto. Dopo il ferimento Ubbiali si era allontanato con il camper spostandosi a Brescia dove era stato intercettato e arrestato. Nell’Interrogatorio davanti al gip di Brescia, Giulia Costantino, il 25enne di Stezzano aveva reso spontanee dichiarazioni. Durante il viaggio di ritorno, è stata la versione dell’indagato, la vittima dell’aggressione lo avrebbe minacciato di morte, sia lui sia i suoi familiari, senza alcun motivo. «Aveva gli occhi spiritati, ha sbroccato, non l’ho mai visto così», aveva dichiarato al giudice delle indagini preliminari. Canavesi avrebbe anche cercato di mandarlo fuori strada mentre era alla guida del camper. Sulla fuga a Brescia con la fidanzata ha detto: «Non volevo fuggire, mi sarei costituito».