Bergamo, morte di Bara. Al processo chiesti 11 e 10 anni di pena

Il pm: "Cadde nel dirupo perché rincorso". Ecco le richieste per i due imputati

Il punto dove è caduto Bara

Il punto dove è caduto Bara

È stata un ricostruzione puntigliosa, dettagliata, accorata. Dopo oltre due ore il pm Chiara Monzio Compagnoni ha emesso le sue richieste di condanna per la morte di Mamadou Liam Thiam, Bara per gli amici, il ventenne morto dopo essere precipitato in un dirupo di 18 metri dopo avere scavalcato il muretto lungo la provinciale a Ubiale Clanezzo, nella notte del 22 luglio 2017. Chiesti 11 anni di carcere per Claudio Brioschi, 56enne carpentiere in pensione di Ubiale Clanezzo (difeso dall’avvocato Beniamino Aliberti), e 10 anni per Raul Magitteri, 27, di Sorisole (assistito dall’avvocato Stefano Sesti) per omicidio preterintenzionale che assorbe anche l’omissione di soccorso. Due mesi per Ingrid Bassanelli, 27 anni, di Sedrina, accusata di omissione di soccorso (avvocato Cristina Maccari). Il corpo del ventenne venne trovato solo la sera successiva, grazie alle ricerche sollecitate da un amico della vittima. Secondo l’accusa Bara stava fuggendo dopo una lite avvenuta durante la festa del paese (aveva aggredito con una testata un ragazzo dello staff della manifestazione) e scappava da Brioschi e Magitteri che si erano messi al suo inseguimento lungo la provinciale che conduce a Zogno. "La morte di Bara - ha spiegato il pm - è conseguenza della condotta di Brioschi e Magitteri che lo rincorrevano per colpirlo.

Bara è scappato dai suoi inseguitori. Aveva paura. Ha saltato il muretto e ha perso la vita. Non sapeva che c’era un burrone. E non ci sono dubbi che se Brioschi e Magitteri non lo avessero rincorso non sarebbe morto". "Brioschi, mentre tornava alla festa ha recuperato le scarpe che Bara aveva perso fuggendo e le ha gettate nella boscaglia. Avrebbe potuto allertare i soccorsi e non l’ha fatto. Non ha allertato i soccorsi. Anzi  ha ostacolato le indagini. E così anche Magitteri che durante la sua deposizione è venuto a dirci altre cose, negando l’evidenza". "Nessuno dei tre imputati è un immaturo e Brioschi in particolare avrebbe potuto essere il papà di Bara – ha aggiunto Luca Bonanno, avvocato della famiglia della vittima – . Sapevano che era caduto in un burrone e se avessero chiamato i soccorsi forse si sarebbe salvato. La causa di questa tragedia potrebbe essere legata al razzismo, visto che lo definivano come un negretto e la sua lapide è stata profanata almeno un paio di volte". Prima della requisitoria del pm, è stato sentito l’amico che q uella sera era con Bara. Si tratta di Klaus Tobi, 27 anni, albanese. Nella prossima udienza, in programma il 28 aprile la parola ai difensori.