Bergamo, Lola è pronta a sfidare El Capitan: "La sconfitta non mi ha tolto i sogni"

La rivincita dell’alpinista paralizzata dopo una caduta in montagna

Eleonora Delnevo, alpinista in sedia a rotelle

Eleonora Delnevo, alpinista in sedia a rotelle

Bergamo, 31 gennaio 2018 -  «La sconfitta è solo un buon motivo per tornare a sognare»: è spiritoso e incontenibile l’entusiasmo di Eleonora Delnevo, alpinista bergamasca di 35 anni. Pochi mesi fa Eleonora era impegnata su El Capitan (2.307 metri con una parete verticale di circa 1.000 metri su cui sono state aperte 70 vie), il tempio dell’arrampicata della Yosemite Valley, in California. Ma, dopo averci provato per qualche giorno sulla vertiginosa lavagna di mille metri, ha dovuto abbandonare il progetto di scalare quella che è una delle pareti più ambite di tutto il pianeta. Nel 2015 era rimasta paralizzata alle gambe dopo essere precipitata mentre saliva una cascata di ghiaccio in Trentino e la sfida in Yosemite era di riuscire a tornare ad arrampicare, grazie a tanti amici e a una tecnica particolare che le permette di affrontare quel mondo verticale con la sola forza delle braccia. Nonostante la rinuncia su El Capitan, almeno per questa volta (perché ha tutta l’intenzione di rimettersi in parete), Eleonora ha cominciato a elaborare altri progetti e avventure. E il 2017 sarà un anno di nuove sfide.

«Torneremo, torneremo sicuramente su quella parete così strapiombante ma prima ho altre idee – racconta Eleonora, Lola per il pubblico di fan che la segue nelle sue imprese –. Il progetto è solo rinviato al 2018. Ci sono stati degli intoppi perché non è così semplice organizzare la salita. Ci sono stati problemi con le carrucole ma non sono di certo delusa. Mi sono divertita come una matta, semmai è stato molto faticoso per i miei compagni di scalata (Diego Pezzoli, Franco Perlotto e Angelo Angelilli). Era partita come una vacanza e poi è diventata una sfida». Dopo l’incidente che le ha cambiato la vita in un istante, la mente di Lola non ha mai smesso di fantasticare. «Ho sempre avuto il vizio di una vita frenetica e dopo l’incidente non è stato facile ma ho capito che avrei potuto vivere tante emozioni ugualmente, bisogna solo organizzarsi bene. Per il 2017 ad esempio sto preparando un viaggio in kayak in Norvegia con due amiche - racconta con la sua risata dirompente -. Ogni scusa è buona per stare in giro all’aria aperta. Ho bisogno di scappare e uscire, vedere il mondo, la natura, le montagne e gli ambienti selvaggi».

«Ed è così che ho iniziato ad andare anche in kayak, prima sul lago e ora anche sui fiumi e presto anche al mare. Non è stato facile all’inizio. Ora sto organizzando una spedizione che dovrebbe prendere il via in giugno e che mi porterà ad attraversare chilometri di mare attraverso alcuni fiordi in Norvegia. Dobbiamo pianificare ancora diversi aspetti della logistica ma è il mio sogno per il nuovo anno appena iniziato. Non vedo l’ora di partire per questa avventura». Nonostante la rinuncia e le difficoltà incontrate sulla muraglia della Yosemite Valley, Eleonora non si è fatta prendere dallo sconforto e ha scoperto che l’ambiente della montagna e delle grandi pareti continua a darle una grande energia. «Questo obiettivo mi ha aiutato moltissimo a tenere la mente occupata e posso tornare a vivere a pieno, insieme ai miei amici, quell’ambiente di arrampicatori nel quale mi sono sempre trovata a mio agio e che a dir la verità mi mancava già moltissimo dopo l’incidente, nonostante i limiti che ci sono – racconta –. Mi ha aiutato molto anche dal punto di vista fisico perché mi tiene attiva, così come il lavoro».