"Basta, voglio una vita normale" Nei telefoni lo sfogo delle atlete

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CALCINATO (Brescia)

Agli atti ci sono non solo le escussioni sofferte delle ginnaste, dei genitori e di altri allenatori, legati in qualche caso da una sorta di timore reverenziale nei confronti di Fogliata, considerata nell’ambiente una fuoriclasse sotto il profilo tecnico tanto da essere stata chiamata dalla direttrice delle Farfalle Maccarani per inviarle atlete da forgiare per la Nazionale.

Ci sono anche le chat recuperate dagli investigatori nei telefoni delle ragazzine, a cui spesso a loro dire l’allenatrice sequestrava gli smartphone per tenerle lontane dalle interferenze esterne, della famiglia soprattutto. E per impedire loro di denunciare le botte e le ritorsioni. "Io non voglio continuare, anche se lei è una stronza il suo lavoro lo fa come nessuno in Italia...nel senso che i suoi esercizi alla fine sono il mio stile, e questa è l’unica cosa per cui sono ancora qui – scrive il 7 agosto 2022 a un’amica un’atleta quindicenne, avviata al team Italia e alle Olimpiadi e per laccusa tra le più bersagliate da Fogliata – senza i miei esercizi perdo la passione e la voglia di lavorare...voglio staccarmi da questo mondo, non voglio salire sulla bilancia ogni giorno, non vglio cambiare umore al mattino se allo specchio mi vedo un po’ gonfia, non voglio fare scuola privata la sera stanca, voglio avere una buona istruzione per fare l’università, voglio uscire con i mei amici il pomeriggio, non voglio fare spendere altri soldi ai miedi genitori...voglio una vita normale!"

B.Ras.