"Zona rossa? Ma noi apriamo". E sul bar aperto fioccano le multe

I titolari del locale “Al solito posto” continuano a ricevere i clienti: "Siamo in sicurezza"

Andrea e Marco Novaria del bar 'Al solito posto'

Andrea e Marco Novaria del bar 'Al solito posto'

Treviglio (Bergamo) - Non si sono arresi neppure davanti a 10 multe che hanno ricevuto nelle scorse settimane. I titolari del bar “Al solito posto” di Treviglio, nonostante il divieto di apertura imposto dalla legge per la zona rossa, continuano a tenere aperto il loro locale: niente servizio d’asporto e consegne a domicilio, però, ma apertura del bar dalle 6 alle 20.30, con i clienti che entrano e si soffermano nel locale, anche se non potrebbero farlo, rigorosamente nel rispetto di tutti i protocolli di sicurezza, mettendo in pratica le linee guida previste per gli esercizi pubblici.

I titolari del bar aderiscono alla protesta social “Io apro” e dallo scorso 9 marzo si sono visti recapitare dalla Polizia Locale 10 verbali da 400 euro ciascuno (contestati attraverso il loro legale e mai pagati). «Portiamo avanti una causa giusta - spiega Marco Novaria, che con la moglie Rachele Carioni e il figlio Andrea conduce l’attività -, nel rispetto della nostra Costituzione che all’articolo 1 recita che l’Italia è una Repubblica democratica fondata sul lavoro. La nostra è una disobbedienza civile. La Polizia Locale ci ha intimato di chiudere, ma l’unico che può farlo è il prefetto davanti, però, a violazioni gravi. Ma noi lavoriamo rispettando le norme igieniche e in caso ci dovessero far chiudere siamo pronti a presentare ricorso»