Azzano, travolti dopo la lite: morto anche l'amico di Luca

Deceduto anche Matteo Ferrari. Si aggrava la posizione dell’investitore: duplice omicidio volontario

Matteo Ferrari (a destra) e Luca Carissimi, entrambi deceduti

Matteo Ferrari (a destra) e Luca Carissimi, entrambi deceduti

Bergamo, 6 agosto 2019 - Due giovani vite spezzate in un amen. Un’accusa di duplice omicidio volontario. E ora la tragedia si fa davvero pesante. Ieri è morto anche Matteo Ferrari, 18 anni, residente in via Serassi, quartiere Borgo Palazzo, a Bergamo, a pochi metri dall’amico Luca Carissimi di 21 anni, deceduto poco dopo il tamponamento, domenica all’alba, lungo la statale 591 Cremasca, ad Azzano San Paolo. Matteo ha lottato tra la vita e la morte per più di un giorno, ma già domenica, ai genitori, era stato comunicato il coma irreversibile. Il decesso alle 9.15: è stato ufficializzato solo dopo aver eseguito gli accertamenti previsti. Il papà, già senza speranze dopo quanto gli avevano detto i medici, aveva commentato così la notizia delle indagini a carico dell’investitore per omicidio volontario: «Matteo non me lo ridà nessuno». I suoi genitori hanno acconsentito all’espianto degli organi.  Si aggrava, di conseguenza, la posizione di Matteo Scapin, 33 anni, di Curno, che con la sua Mini Cooper grigia metallizzato alle 4 di mattino avrebbe speronato volutamente lo scooter dei due ragazzi. Adesso deve rispondere di duplice omicidio volontario: è quanto gli contesta il pm Raffaella Latorraca. Senza dimenticare che al momento del tamponamento aveva un tasso alcolico di tipo B, che varia tra lo 0,8 e l’1,5. Dopo una notte trascorsa all’ospedale, dove era stato ricoverato per un malore, ora il 33enne si trova in carcere. Difeso dall’avvocato Riccardo Tropea, domani sosterrà l’interrogatorio di convalida da parte del gip Vito di Vita. Il legale del giovane al momento ha preferito non rilasciare nessun commento. La fidanzata di Scapin, che era con lui al momento della tragedia, non è indagata. Previste le autopsie sui corpi dei ragazzi morti, prelievi del sangue e perizie cinematiche che dovrebbero aiutare gli inquirenti della ricostruzione dei fatti. Anche se a dire il vero, gli investigatori si sono fatti una idea ben precisa, grazie ai filmati delle telecamere comunali di Azzano San Paolo.

Dalle immagini si vedrebbe la Mini che tampona la Vespa. L’impatto è violento, Luca e Matteo vengono sbalzati dalla sella e finiscono sul selciato, schiacciati contro il guard rail. Nessuna frenata. Inoltre gli agenti della Polizia stradale, che hanno effettuato i rilievi, hanno sequestrato il cellulare di Scapin. Sempre la Polstrada compirà un accertamento sulla centralina dell’airbag della Mini Cooper, con un software particolare dovrebbe risalire alla velocità dell’auto al momento dell’impatto. A corroborare la ricostruzione degli investigatori anche le testimonianze degli amici di Luca e Matteo che erano dietro la Vespa. Resta da chiarire la storia del lunotto rotto della Mini: chi è stato? A chi attribuire la colpa? Accertamenti sono in corso. Ultimi tasselli mancanti per chiudere il cerchio di questa terribile vicenda. Tutto è nato da un gesto folle, dopo una lite in discoteca, al Setai di Orio al Serio, in via Portico. All’origine un apprezzamento poco gradito alla fidanzata (che ha confermato) di Scapin fatto da Carissimi