Atti persecutori contro la ex: condannato a sei mesi, pena sospesa

Ancora aperto un procedimento sul tentativo di investire la ragazza sul marciapiede, ma lui nega: "Avevo preso un dosso"

La loro storia a un certo punto si era interrotta. Per lei non c’erano più i presupposti per frequentarsi. I protagonisti hanno entrambi 27 anni e vivono in un comune dell’hinterland. Una storia d’amore finita in un’aula di tribunale, dove il giovane è imputato di atti persecutori nei confronti della sua ex.

Lei ha atteso la sentenza seduta nelle retrovie, parlando con il suo difensore, Alessia Sorgato. Lui, assistito dall’avvocato Michele Cesari, ha aspettato il pronunciamento del giudice Laura Garufi fuori dall’aula, per evitare che gli sguardi si incrociassero. Durante la testimonianza, la vittima ha chiesto la presenza di un paravento per non vedere l’ex. Alla fine l’imputato è stato condannato a sei mesi (pena sospesa) e al pagamento di una provvisionale di 2mila euro.

Se la fine della relazione era avvenuta nel 2017, gli atti persecutori del giovane sono datati a partire dal 2018. Come ha raccontato la vittima, lui andava ad aspettarla fuori dal lavoro, una presenza che inquietava, sottolineata da improperi. La ragazza aveva paura, si faceva accompagnare anche dai genitori. Una volta lui si è presentato sotto casa di lei, l’ha incrociata mentre rientrava insieme alla mamma.

L’imputato è salito con l’auto sul marciapiede, "ci voleva investire" ha raccontato la vittima.

"Non è vero – ha ribadito il giovane – avevo preso un dosso e l’auto è sobbalzata". Per l’episodio è aperto un procedimento.

La ragazza, provata da questi fatti, è dovuta ricorrere a una psicologa. Il 27enne ha spiegato che quella fine lo aveva provato e non riusciva a capacitarsi e ad accettarla. Davanti al giudice ha detto di aver scritto una lettere di scuse, che a sentire lei però non è mai arrivata. Il pm aveva chiesto sei mesi e con le attenuanti generiche pena scesa a quattro. L’avvocato della ragazza aveva chiesto la condanna e una provvisionale di 5mila euro. Il difensore, il minimo con pena sospesa. F.D.