Assembramenti prima di Atalanta-Real, Gori: "Irresponsabili":

In tremila ad accogliere la squadra. Il sindaco: "Mi auguro fiocchino sanzioni". Bassetti: "Così si rischiano nuovi focolai"

Tifosi davanti allo stadio prima di Atalanta-Real

Tifosi davanti allo stadio prima di Atalanta-Real

Bergamo, 25 febbraio 2021 - Non sono serviti gli appelli lanciati da Ats Bergamo (e ripresi dai canali ufficiali della Dea) per evitare assembramenti davanti allo stadio, prima dell'inizio del match di Champions League tra Atalanta e Real Madrid. Ieri sera circa 3000 tifosi che hanno atteso allo stadio il pullman con giocatori e staff dell'Atalanta, attesa alla sfida con le merengue per l'ottavo di andata di Champions. Il pullman è stato 'scortato' dai tifosi lungo viale Giulio Cesare, ed è arrivato allo stadio sfilando tra due ali di folla controllate dalle forze dell'ordine, tra striscioni, bandiere, cori e fumogeni. Alla partenza dalla sede a Zingonia, invece, a salutare la squadra in una cinquantina. Immagini che hanno suscitato non poche polemiche, anche alla luce della crescente preoccupazione per la curva epidemiologica in Italia e per l'aumento della diffusione delle varianti. Proprio ieri la vicina provincia di Brescia è stata dichiarata zona arancione rafforzata insieme ai Comuni di Viadanica, Predore San Martino, Sarnico, Villongo, Castelli Caleppio, Credaro e Gandosso nella Bergamasca e Soncino nel Cremonese. 

Gori: mi auguro fiocchino sanzioni

Stamattina il sindaco di Bergamo Giorgio Gori ha espresso tutta la sua amarezza: "Io capisco il tifo, ma assembrarsi a migliaia è da semplicemente da irresponsabili". "A questo punto - ha aggiunto - spero che fiocchino le sanzioni, forse l'unico modo per ribadire che le regole esistono per essere rispettate", aggiunge.  Vedendo le immagini della ressa dei tifosi nei dintorni del Gewiss Stadium "non ho potuto non pensare ad Atalanta-Valencia di un anno fa, con ciò che ha comportato. Solo che allora eravamo del tutto inconsapevoli del rischio che stavamo correndo, mentre adesso è impossibile ignorarlo".  Per il sindaco, "non c'è Real Madrid che tenga. La stessa Atalanta aveva chiesto di rimanere a casa, a dimostrazione del fatto che in questo momento ci sono cose più importanti del sostegno alla squadra. Non è stata ascoltata, né era immaginabile che le forze dell'ordine, pure presenti, sciogliessero - come? - l'assembramento di migliaia di persone", sottolinea. Sull'episodio è intervenuta anche la consigliera regionale Viviana Beccalossi: "Un anno dopo, in una delle città più colpite dal virus, migliaia di tifosi assembrati senza nessun rispetto per le regole - ha scritto su Facebookv-. Come se non fosse successo niente, sfidando tutte le raccomandazioni fatte dalle autorita' sanitarie. Ma io quei camion pieni di vittime che sfilavano per le strade di Bergamo non li dimentico. E mi fermo qui, perché la rabbia di fronte a queste immagini mi farebbe dire ben altro".

Bassetti: così si rischiano nuovi focolai

Critico anche Matteo Bassetti, direttore della Clinica di Malattie infettive dell'ospedale San Martino di Genova e componente dell'Unità di crisi Covid-19 della Liguria  "E' la seconda volta in una settimana che vediamo assembramenti fuori da uno stadio. Purtroppo i continui divieti non aiutano, dopo un anno le persone sono esauste. Accade anche con i ristoranti, impedire alle persone una cena fuori non fa altro che spingerle a riunirsi in 20 a casa cosa bene peggiore. Lo stesso vale per gli stadi, un assembramento come quello visto ieri sera a Bergamo non possiamo escludere che porti ad un nuovo focolaio. Allora, mi chiedo, perché non riaprire in sicurezza gli stadi con protocolli precisi e puntali che possano permettere dove c'è la capienza, ad esempio 2mila persone in una struttura da oltre 20mila posti. Con distanze e mascherine ovviamente". Bassetti ha poi aggiunto: "lo scorso anno era accaduto anche per una altra partita sempre dell'Atalanta che aveva portato ad un focolaio incontrollato - ricorda Bassetti - Mi sembra che chiudere gli stadi porta a questo tipo di assembramenti incontrollati di fronte. E questa scelta non ha portato a molti risultati. Dobbiamo tornare a fare attività in sicurezza".