Arrivano 15 camici bianchi. Ne mancano 105

Una notizia positiva, secondo Ats Bergamo, dopo che i bandi precedenti a caccia di medici di base erano andati quasi deserti

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di Michele Andreucci

Una piccola boccata d’ossigeno. Ma sicuramente i bergamaschi che da tempo sono in attesa di un medico di base si aspettavano un risultato diverso, migliore. All’ennesimo bando regionale aperto per cercare i medici di medicina generale che mancano nella Bergamasca – sono 105 i posti vacanti – hanno risposto 15 professionisti. Una notizia da non sottovalutare, per Ats Bergamo, dopo che i bandi precedenti erano andati quasi deserti. Certo i 15 camici bianchi saranno sufficienti a chiudere meno del 15% dei 105 posti vacanti che tuttora insistono in tutta la provincia di Bergamo.

Un po’ poco. Ma certamente meglio dell’anno scorso, quando avevano risposto solo in 5, mentre in primavera erano stati 12. Insomma la carenza dei medici di base in Bergamasca c’è e purtroppo continuerà ad esserci.

Ma veniamo ai numeri del nuovo bando regionale: saranno tra i 22mila e i 24mila, secondo le stime di Ats, i residenti della provincia orobica che presto potranno finalmente vedersi assegnato un nuovo medico di base. Per il direttore generale dell’Ats Bergamo, Massimo Giupponi, si tratta comunque di "un risultato importante. Che è frutto dei corsi per medico di medicina generale attivati sul nostro territorio, così come dell’impegno corale degli attori territoriali che evidentemente hanno fatto proprio l’appello di promozione del bando lanciato nei giorni scorsi. Continueremo a condividere con tutti i soggetti coinvolti le progettualità in corso, tra le quali quella del Cad (Centro assistenza domiciliare, ndr) diffusa è certamente la più strategica, così come stiamo interloquendo con tutti i medici di medicina generale possibili per l’attivazione dei Cad con contratti Usca, laddove fosse necessario".

L’esito del bando, che è scaduto il 15 luglio, sarà comunicato anche ai presidenti degli ambiti territoriali e al Consiglio dei sindaci della provincia di Bergamo per verificare quali iniziative ciascun territorio potrà mettere in campo per favorire l’arrivo dei medici di medicina generale al proprio interno. "Ats – dice ancora Giupponi – si impegnerà a portare quanto emergerà da questo confronto negli incontri con i medici, da cui emergerà quali saranno i territori che il professionista sceglierà".