Giallo Angelo Bonomelli, morto narcotizzato per rapina: anche una zia vittima del farmaco

Trescore: uno dei quattro arrestati per l’omicidio dell'imprenditore aveva già commesso rapine con lo stesso metodo

Trescore (Bergamo), 12 novembre 2022 - Nella bevanda offerta a Angelo Bonomelli, pare un the, c’erano gocce di un farmaco che contiene benzodiazepine. Un antidepressivo somministrato per calmare, che produce anche stordimento. Se usato in dosi massicce può avere effetti devastanti, addirittura mortali, come nel caso dell’imprenditore 80enne di Trescore Balneario. L’autopsia, lunedì, potrà essere più precisa: confermare se sia stato usato proprio quel farmaco e dare un’idea delle dosi.

La tecnica dello stordimento

Somministrando quelle gocce i quattro arrestati si sono assunti il rischio di causare un decesso. E oggi, davanti al gip, avranno l’occasione di fornire la loro versione. La presenza del medicinale rappresenta la chiave di questa indagine lampo per omicidio e rapina in concorso. I carabinieri della Compagnia di Bergamo, a casa di uno degli indagati, hanno trovato un flaconcino con le stesse caratteristiche. E scorrendo i nomi degli arrestati spicca quello di Matteo Gherardi, 33 anni, di Gaverina, problemi di droga, precedenti penali specifici. Comprese rapine commesse proprio “stordendo“ le vittime.

Almeno tre "colpi"

Insomma, un piano già messo in atto altre volte. Persino ai danni della zia, alla quale erano state somministrate gocce che avevano prodotto stordimento, indotto per rapinarla. Ma gli episodi potrebbero essere almeno tre, tante sono le denunce delle parti offese. Matteo Gherardi è stato il “gancio“ che al telefono ha contattato Bonomelli fissando l’appuntamento al bar Sintony di Entratico. Si era proposto come esperto di social per rilanciare Villa Ortensie, a Sant’Omobono Terme, in Valle Imagna: il fiore all’occhiello di Bonomelli, la sua creazione.

L'appuntamento al bar

Resta da capire dove nasca la conoscenza fra l’imprenditore e il 33enne. Quel giorno al bar con Matteo Gherardi c’erano suo padre Luigi, 68 anni (i due sono assistiti dall’avvocato Roberta Zucchinali); la fidanzata di Matteo, Jasmine Gervasoni, 23 anni (pure difesa da Zucchinali) finita nei guai per truffa e furto; infine l’amico Omar Poretti, 24 anni, già noto alle forze dell’ordine, di Scanzorosciate (avvocato Luca Bosisio). Nel dicembre 2020 Poretti era stato processato per tentata rapina di una moto ad Albano Sant’Alessandro.

La dinamica

Omar è il figlio di Giuseppe Poretti, l’agricoltore condannato all’ergastolo nel 2006 per aver sparato a due suoi ex operai romeni per una questione di soldi. E i soldi li cercavano anche i quattro drogando Bonomelli. Lui beve, si accascia, Matteo Gherardi e Poretti lo caricano di peso sul suo Suv. Partono, seguiti a distanza dalla Polo con la Gervasoni e Luigi Gherardi. Raggiungono un parcheggio, sfilano all’imprenditore l’orologio d’oro, il portafoglio, il cellulare. Le telecamere li riprendono.