Ancora detenuta in Etiopia suor Abrehet

"La consorella Abrehet Teserma è ancora in prigione. Il problema maggiore, oltre alla reclusione stessa, è che non abbiamo notizie e oggi, a 40 giorni dall’arresto, siamo all’oscuro di tutto. Ignoriamo del tutto il motivo dell’arresto e della sua permanenza in prigione. Siamo preoccupate e addolorate". Non riesce a nascondere la sua preoccupazione Madre Raffaella Pedrini, superiora generale delle suore Orsoline di Gandino, in ansia per la sorte di suor Abrehet Teserma, insegnante della scuola materna di Shola, ad Addis Abeba. La religiosa, che appartiene alla congregazione che ha sede in provincia di Bergamo, è stata prelevata lo scorso 30 novembre dalle forze di polizia governative, assieme ad altre cinque suore delle Figlie della Carità di San Vincenzo e due diaconi. Lei è ancora in carcere e nessuno la può incontrare. "Le nostre suore vanno a portarle i pasti e i beni di prime necessità e sono quindi in contatto costante con lei. Ma non è concesso loro di incontrarla direttamente, la vedono da lontano, lasciano quanto serve e vanno via. A quanto sembra, nostra consorella sta bene e appare serena, ma non possiamo riferire con esattezza riguardo le sue condizioni generali perché non la vediamo da vicino da quel giorno", riferiscono le Orsoline di Gandino.

La congregazione è presente in Etiopia dal 1967, in particolare le suore si dedicato all’insegnamento e all’assistenza sanitaria e hanno sedi dislocate in tutto il Paese: alcune sono nelle zone settentrionali, teatro del terribile conflitto che ha investito l’Etiopia poco più di un anno fa. Ad Adigrat, uno dei principali centri di missione, capitale dello Stato del Tigray, oltre a una casa per aspiranti religiosi, hanno 2 scuole materne, una scuola elementare e una media e accolgono circa 1400 alunni.