Bergamo, l’ospedale di Juba intitolato ai volontari morti nel disastro aereo in Etiopia

La decisione dell'Associazione Africa Tremila: "Il modo migliore per ricordare Matteo Ravasio, Carlo Spini e Gabriella Viciani"

Matteo Ravasio

Matteo Ravasio

Bergamo, 12 marzo 2019 - L'idea appena abbozzata ha trovato subito il consenso dei soci dell’Associazione Africa Tremila. Sarà dedicato al commercialista bergamasco Matteo Ravasio, 52 anni, sposato e padre di una bimba di tre anni, da 15 anni nella onlus come tesoriere, e ai coniugi toscani Carlo Spini e Gabriella Viciani, entrambi di 74 anni, l’ospedale Sant Ursula Healt Center, a Juba, capitale del Sud Sudan, realizzato proprio dall’Associazione Africa Tremila. Il 21 marzo era stata fissata la data per l’inaugurazione. I tre si stavano recando lì per seguire gli ultimi allestimenti, quando l’aereo della Ethiopian Airlines è precipitato poco dopo il decollo da Addis Abeba.

Ieri mattina nella sede dell’associazione, in via Torretta, c’erano il presidente onorario Roberto Spagnolo, Romina Russo, avvocato che si occupa della segreteria della onlus, il vicepresidente Mauro Centurelli e Gisella Inverardi. Ed è stato proprio il presidente onorario che alla fine si è lasciato andare a una mezza conferma: "Sì, l’idea è di dedicare a loro l’ospedale che stiamo allestendo in Sud Sudan. Ci sembra il modo migliore per ricordarli". Fondata nel 1995, in oltre vent’anni di attività la onlus ha curato un centinaio di progetti. Nel frattempo proseguono gli accertamenti per far luce sul disastro in cui hanno perso la vita 157 passeggeri. Ieri è stata trovata anche la seconda scatola nera. La Procura di Roma ha aperto un fascicolo, mentre si attende il nulla osta per il rimpatrio delle salme.