Bergamo, si finge donna poi abusa di un sedicenne: sei anni di carcere all’operaio

Sei anni di reclusione per violenza sessuale su minore

Il tribunale di Bergamo

Il tribunale di Bergamo

Bergamo, 22 giugno 2019 - Sei anni di reclusione per violenza sessuale su minore, più - una volta scontata la condanna - due anni di libertà vigilata, la misura di sicurezza che si attua a chi è ritenuto pericoloso. È la pena inflitta dal tribunale di Bergamo all’operaio 60enne finito alla sbarra per aver avuto, nell’estate del 2009, un rapporto completo con un ragazzo di 16 anni. L’uomo, solo il 30 aprile scorso, a 10 anni dai fatti contestati e a processo già in corso, ha ammesso l’abuso, precisando però di avere avuto un rapporto orale: prima, infatti, si era sempre proclamato innocente.

La vittima, che era parte civile con l’avvocato Fulvio Vitali e al quale è stata riconosciuta una provvisionale di 30mila euro, ha invece sempre sostenuto di essere stato costretto ad avere un rapporto completo. L’operaio, che è stato riconosciuto seminfermo di mente (quindi imputabile), aveva adescato l’allora 16enne scrivendo il numero del proprio cellulare nei bagni della stazione ferroviaria di Bergamo. Quando era stato chiamato, si era finto una donna e si era fatto inviare dal giovane delle sue foto hot. Poi, rivelata la sua vera identità, lo aveva ricattato: o vieni con me o pubblico le immagini. L’incontro era avvenuto in auto, di notte, in una stradina isolata nei pressi del rondò delle Valli, a Bergamo. Poi era scattata la denuncia del ragazzo.