Bergamo, 24 giugno 2014 - "Bossetti mi ha convinto. È innocente. Non escludo una richiesta di scarcerazione". Non parla molto Claudio Salvagni all’uscita dal carcere di via Gleno. Ma quello che dice si fa sentire. L’avvocato di Como che affiancherà Silvia Gazzetti nella difesa di Massimo Bossetti ha già incontrato il quasi 44enne artigiano di Mapello, accusato di essere l’assassino di Yara Gambirasio, la 13enne di Brembate Sopra sparita il 26 novembre 2010 dopo essere uscita dal centro sportivo del paese e trovata tre mesi dopo senza vita a Chignolo d’Isola.

Il colloquio con cui, stando alle parole del legale, Bossetti avrebbe ribadito e dimostrato la propria innocenza, si è svolto ieri pomeriggio. Un incontro iniziato poco prima delle 16, quando Salvagni è arrivato in via Gleno, e concluso dopo circa un’ora.
"Massimo Giuseppe Bossetti è determinato a dimostrare la propria innocenza". Come? Salvagni ha chiesto tempo: "Fatemi analizzare le carte, non do notizie tecniche". Il legale ha definito "tranquillo" il proprio assistito che potrà incontrare la moglie, Marita Comi, che l’ha difeso davanti ai carabinieri. "La sua forza e la sue argomentazioni sono molto incisive", assicura l’avvocato del foro di Como. "A breve si vedrà con la moglie. Ho assunto la sua difesa solo lunedì e questo caso merita il massimo impegno".

La richiesta di scarcerazione è un’ipotesi che "valuteremo in queste ore insieme alla collega Gazzetti analizzando gli atti". C’è tempo fino a lunedì per presentare la richiesta al Riesame, il tribunale delle libertà. "Quello che sembra è sotto gli occhi di tutti, ma le idee stanno a zero", precisa la difesa dell’artigiano edile. "Io parto sempre dal principio di non colpevolezza e ciò vale anche in questo caso. Allo stato attuale Massimo Bossetti è innocente, e faremo di tutto per dimostrarlo". Il procuratore capo di Bergamo, Francesco Dettori, e il pubblico ministero titolare dell’inchiesta, Letizia Ruggeri, non hanno escluso il ricorso al giudizio immediato. Un processo veloce senza il filtro dell’udienza preliminare. "Siamo pronti a tutto", commenta Salvagni "Ma dopo un’indagine lunga e complessa, durata quasi quattro anni, con questa opzione il rischio è quello di arrivare a una disquisizione superficiale".

Ieri, intanto, mentre la ex fidanzata di Massimo Bossetti veniva ascoltata dai carabinieri, la famiglia dell’uomo accusato di essere l’assassino di Yara ha annunciato il silenzio stampa "a tutela dei minori", i tre figli di Bossetti. "La famiglia Bossetti — recita la nota diffusa dagli avvocati — comprensibilmente provata per i recenti accadimenti, desidera comunicare che, per evidenti ragioni, anche a tutela dei minori coinvolti, nessuna intervista, dichiarazione o comunicazione di sorta sarà rilasciata a qualsiasi titolo ed a qualsivoglia organo di informazione".