Calcinate, 30 marzo 2013 - Christian Giambrone, il ragazzo di 22 anni di Calcinate che temeva di vedersi negato un posto da portalettere solo perché diabetico e che nei giorni scorsi aveva sollevato il suo caso in una lettera inviata ai giornali, sarà assunto. A partire dal 2 aprile, infatti, lavorerà come applicato nella zona di Trescore Balneario. Per il momento si tratta di un contratto a tempo determinato di tre mesi, sottoscritto con le Poste un paio di giorni fa, quando ormai ogni speranza sembrava svanita.

"E' davvero una bella notizia - commenta Christian - La attendevo con ansia. Sono contento e non vedo l’ora di iniziare a lavorare. Quando me l’hanno comunicato? Giovedì pomeriggio ho ricevuto una telefonata da Poste italiane, che mi annunciava l’assunzione con un contratto a termine. Martedì mattina dovrò dunque presentarmi a Bergamo per un breve corso di formazione, che durerà un paio di giorni, e poi comincerò a fare il portalettere nella zona che mi è stata assegnata, quella di Trescore Balneario".

A sollevare il caso era stato lo stesso aspirante postino, che aveva poi interessato della vicenda anche l’associazione “Diabete onlus”. Il 22 enne, diplomato in meccanica, è affetto da diabete di tipo 1, ma per i medici è in grado di poter svolgere qualunque lavoro. Tempo fa aveva inviato il proprio curriculum alle Poste per essere assunto con un contratto di tre mesi come portalettere. Christian Giambrone aveva superato anche le selezioni iniziali, ma a sorpresa le Poste gli avevano comunicato di non presentarsi al lavoro perché "non assumevano diabetici". Del suo caso si era interessata anche la Società italiana di diabetologia, che aveva definito la vicenda come "uno schiaffo per tutta la società". E Poste italiane, da noi interpellata, si era riservata di approfondire il caso. Ora la buona notizia.

"La mia assunzione — aggiunge Christian — è la dimostrazione che anche un diabetico può lavorare, nè più nè meno come qualsiasi altra persona. In queste settimane ho ricevuto telefonate di solidarietà da molta gente che io non conoscevo. L’ultima proprio ieri da parte di un ciclista che corre a livello professionale che aveva letto la mia storia e voleva esprimermi tutta la sua vicinanza. Ripeto, io ora sono contento perché tra qualche giorno potrò iniziare a lavorare, ma allo stesso tempo mi auguro che questa vicenda possa servire ad altre persone che vivono situazioni simili alla mia".