Bergamo, 25 agosto 2012 - Vallanzasca licenziato. La decisione della titolare del negozio di Sarnico dove il Bel René ha lavorato in regime di semi-libertà nelle ultime settimane è arrivata dopo il clamore dei giorni scorsi e lo sgomenti di familiari delle vittime, istituzioni ma anche della gente comune. La donna, Maria Fiore Testa, ieri ha inviato un fax al carcere di Bollate, dove Vallanzasca è detenuto, per chiedere che il progetto venga interrotto.

"Tengo a sottolineare - ha spiegato la titolare dell’ attività - che Renato non c’entra niente con questa decisione, lui si è sempre comportato bene, sono io che forse non avevo ben misurato che il suo nome, purtroppo, si porta dietro troppo dolore e una notorietà che non gli dà scampo".

Ai microfoni del TgCom24 ha aggiunto: "Mi assumo le mie responsabilita', sia per averlo fatto venire, sia
per aver cessato questo rapporto di lavoro'. Legati a questa comunita', ci sono fatti importanti
, come la sparatoria di Dalmine, che e' rimasta nei cuori e nella memoria di tutti. Mi scuso per questo ma anche perche' le famiglie, giustamente, dicono che avrei potuto assumere uno dei loro ragazzi, disoccupati, piuttosto che Renato Vallanzasca, ma io ho aderito ad un progetto positivo di reintegro del ministero della Giustizia. Se assumerei un altro carcerato? Farei un'analisi molto piu' profonda, ma lo rifarei senz'altro. Tutti hanno diritto ad essere aiutati e, sempre nello spirito del volontariato, lo rifarei'

IL MINISTRO - "C'era un un problema di sensibilità locale che era giusto rispettare". Cosi' il ministro dell'Interno Anna Maria Cancellieri, a margine dell'inaugurazione del nuovo museo della Cattedrale di Bergamo, commenta la scelta della negoziante di Sarnico. Il ministro preferisce non entrare nel merito del provvedimento con il quale l'ex boss era stato assegnato a Sarnico. "Magari e' il provvedimento migliore che ci sia - ha detto - e' assolutamente corretto. Le scelte sono legittime ma forse e' sfuggito qualcosa. C'era un problema di opportunita' e di sensibilita' locale - ha concluso - che era giusto rispettare".