Bergamo, 23 agosto 2012 - Ci sarebbero novità nelle indagini per individuare l’assassino di Stefano Gonella, il ventiseienne di Bergamo ucciso a coltellate all’alba del 24 settembre 2006 nella sua abitazione di via Passarotti, alla prima periferia di Bologna, città in cui lavorava come portiere di notte in un albergo. Dalle indagini degli investigatori sarebbero emerse due utenze telefoniche su cui concentrare l'attenzione.

Sono passati quasi sei anni dall’omicidio, ma Procura e Squadra mobile non si sono ancora rassegnate. Due anni e mezzo fa le indagini erano ripartite per analizzare con un nuovo sistema informatico, chiamato Sfera, la mole di dati raccolti nell’inchiesta coordinata dal Pm Maria Gabriella Tavano.
Negli ultimi mesi gli investigatori hanno rianalizzato tutta l’immensa mole del traffico di utenze telefoniche transitato nell’area del delitto e anche lungo il percorso fatto la sera della sua morte da Gonella per rincasare.

Incrociando vari dati è stata fatta una scrematura di utenze ritenute ‘interessanti’: grazie alla verifica con elementi come la corrispondenza col dna dell'assassino - trovato sulla scena del delitto - o l'identikit, realizzato grazie ad alcuni testimoni, è stato possibile restringere la rosa dei sospettati. Ora restano solo due utenze, sulla cui titolarità però gli inquirenti mantengono uno stretto riserbo.

Quella sul delitto di Stefano Gonella è un’inchiesta difficile, con il movente che resta misterioso. Si era anche pensato che il delitto potesse essere opera di uno squilibrato. Resta quasi certo che la vittima conoscesse il suo assassino: la sera precedente l’omicidio il giovane, ragazzo solare con un gran numero di conoscenti, rientrò in casa dopo una serata passata tra pub e locali della città, in particolare della zona Pratello.

Lui e l’assassino - secondo quanto ricostruito - parlarono a lungo, ascoltarono musica, fino al tragico epilogo preceduto da una violenta colluttazione. In quel momento un ragazzo spagnolo, che era in quei giorni ospite a casa di Gonella, sentì il trambusto, e quindi uscì dalla camera dove dormiva giusto in tempo per vedere un uomo con i capelli lunghi fuggire dall’appartamento.