Bergamo, 28 giugno 2012 - Di certo per ora c’è soltanto un episodio, la rapina compiuta mercoledì 6 giugno, alle 22, in un appartamento di via San Bernardino, a Bergamo, ai danni di una prostituta brasiliana di 32 anni: minacciata con una pistola e costretta a consegnare 400 euro, l’incasso della giornata. Gli autori sono due italiani, un 32enne di Bovisio Masciago (Monza Brianza), con precedenti e un 31enne calabrese residente a Ponte San Pietro: entrambi sono stati denunciati per rapina. Ma gli uomini della Squadra mobile della questura di Bergamo, che indagano sull’episodio del 6 giugno sono convinti che i due siano responsabili di altri colpi simili messi a segno nei confronti di prostitute, soprattutto straniere, che battono in casa. Rapine che le vittime, un po’ per paura e un po’ per evitare guai con le forze dell’ordine, con tutta probabilità hanno evitato di denunciare. Il modus operandi dei malviventi è sempre lo stesso: attraverso siti a luci rosse pubblicate sui giornali, i due contattano telefonicamente le lucciole fissando l’apputamento. A quel punto i due si dividono i compiti: uno si finge cliente, sale nell’appartamento della prostituta, concorda il prezzo della prestazione. E dopo aver consumato estrae la pistola per farsi consegnare il denaro. Intanto il complice attende in auto, pronto a darsi la fuga. Uno scenario, in parte confermato dalla brasiliana che dopo quanto le era accaduto non si è nascosta, ma ha avuto il coraggio di chiamare il 113 e sporgere denuncia che ha fatto scattare le indagini tuttora in corso.