Bergamo, 24 aprile 2012 - «Sono sempre stato un uomo libero. Mi piace andare in giro in auto, mi diverto. Guido da più di 50 anni e non ho mai provocato un incidente, mai ricevuto una multa. Tuttavia nel 2011 mi hanno rinnovato la patente solo per un anno». B.M., classe 1930, di Castelli Calepio e residente a Grumello del Monte, è fiero della sua Toyota 1600 nera. La quinta auto della sua vita: 200mila chilometri macinati con gli amici in tutta Europa o la domenica con la moglie per una scampagnata al lago, nei ristoranti veneti o della mantovana. Nel pieno rispetto del codice della strada.

«Mi hanno fermato tante volte, mai una multa. Sempre nel pieno rispetto dei limiti di velocità. In autostrada sto sotto i 110 chilometri all’ora». Appassionato di Formula 1, B.M. è sempre in giro, in bicicletta sulle colline della Valcalepio, oppure sulla sua Toyota. «Non riesco a stare fermo — dice — e preferisco spendere uno o due euro in benzina che in vino. Mi piace guidare, vedere posti, esplorare, sentirmi libero. L’importante è non andare al bar o rimanere in casa».

L’ultimo rinnovo di patente non ha soddisfatto l’ultraottantenne, che a settembre dovrà passare di nuovo al vaglio della visita medica. «Nel 2011 alla scuola guida di Grumello mi hanno prolungato di un solo anno la durata della patente — ricorda — per una scheggia all’occhio presa quando lavoravo. È stato il primo controllo dopo avere compiuto gli 80 anni. Per la prossima volta mi hanno detto che devo venire a Bergamo con un certificato dell’oculista. Quello dell’ottico non basta più. Non ho replicato. Fai peggio a parlare».

Nella stessa situazione di B.M. ci sono circa 5mila bergamaschi, in attesa di ottenere di nuovo — o meno — l’idoneità alla guida. Nel 2011, secondo i dati dell’Asl bergamasca, a chiedere il rinnovo della patente sono stati 4.880 anziani di 80 e passa anni. Il 41 per cento di questi aveva problemi di salute. La maggior parte ce l’ha fatta a passare i controlli. A valutare le loro condizioni l’anno scorso era la Commissione patenti presso l’Asl. Dopo il Decreto Semplificazioni, numero 5, del 9 febbraio 2012, la visita presso la Commissione medica locale non è più necessaria.

L'accertamento dei requisiti psicofisici per la conferma di validità del documento di guida deve essere effettuato presso i medici monocratici
abilitati previsti dal Codice della strada, salvo le persone con determinate complicanze sanitarie. Come due anni fa. «Una misura che ha permesso alla Commissione di alleggerire il carico di lavoro — spiega Paolo Pelizza, responsabile del servizio — perché nel 2011 il numero di casi da valutare per noi era aumentato del 52 per cento, da 11.880 a 18.079». Comprendeva infatti tutti gli ultraottantenni, come previsto dalla precedente legge 120 del 2010.

Ora per gli anziani l’accertamento specialistico non è più obbligatorio, salvo i casi critici. Aumentano i rischi? «È vero che gli anziani possono presentare problemi di cardiopatia — continua Pelizza — di limiti alla vista o di rallentamento delle azioni. Il che non significa che non siano idonei, ma che la loro guida deve essere limitata, per esempio di notte o su autostrada. Oggi il medico monocratico deve concedere o meno l’idoneità per due anni, non può modularla. Se ritiene necessari ulteriori accertamenti, reindirizza l’anziano alla Commissione. Sicuramente più si va avanti con l’età più aumentano i rischi, anche se un’indagine dell’Istituto superiore della sanità, basata sulla decurtazione dei punti patente secondo le fasce di età, ha dimostrato come quelle alte abbiano dati simili a quele più basse. A perdere molti punti sono invece i guidatori giovanissimi».
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