Orio al Serio, 30 marzo 2012 - Che si farà tutti lo garantiscono, ma quando e come a nessuno è dato saperlo con chiarezza. Intanto il tempo passa, l’appuntamento con Expo 2015 si avvicina e il progetto del collegamento ferroviario fra Bergamo e l’aeroporto di Orio al Serio, al momento, rimane al palo. La settimana scorsa, in verità, durante la visita dell’assessore regionale alle Infrastrutture, Raffaele Cattaneo, alla Teb e ad Atb, il suo collega all’Ambiente, Marcello Raimondi, si era sbilanciato: «Non abbiamo abbassato la guardia. Anche all’Europa abbiamo detto che riteniamo quest’opera una priorità». Parole ribadite, nella sostanza, anche dal presidente della Provincia, Ettore Pirovano che, mercoledì sera, ha risposto nel corso dell’assemblea consiliare di via Tasso a un’interrogazione presentata dal Partito democratico: «Ci stiamo muovendo su tutti i fronti. Il treno per Orio è un’infrastruttura essenziale per tutto il nostro territorio, anche dal punto di vista turistico».


L’iter, però, sta procedendo a rilento e in pochi ormai scommettono che, nel giro di poco più di due anni, si passi dalle carte ai cantieri. E il primo problema, il più grosso, riguarda i fondi: per i 5 chilometri di tracciato servono almeno 160 milioni di euro, cifra che né la Regione né il Comitato organizzatore dell’esposizione universale metteranno a disposizione. I soldi, dunque, devono essere trovati altrove e, come assicura il deputato della Lega Nord, Nunziante Consiglio, presidente del Comitato per la realizzazione dell’opera, «noi stiamo cercando di non lasciare nulla d’intentato. Stiamo anche aspettando le mosse di Enac, diretto beneficiario di un finanziamento internazionale. La sfida è importante e, in una situazione come quella attuale, bisognerà per forza inventarsi qualcosa per raggiungere l’obiettivo».

Intanto sul piatto c’è lo studio di fattibilità predisposto con Sacbo, la società di gestione dello scalo di Orio al Serio, per la sostenibilità finanziaria dell’intervento. I passi successivi saranno l’approvazione dello stesso e la presentazione del progetto esecutivo. Insomma, un cammino tortuoso e irto di incognite di fronte al quale, tuttavia, Pirovano non vuole alzare bandiera bianca: «Io continuo a credere che potremo contare sulla qualità e sull’esperienza delle imprese bergamasche, o almeno lombarde, anche se di mezzo c’è da vincere una gara internazionale».
Nel frattempo, le minoranze di centrosinistra in consiglio provinciale stanno a guardare, ma non nascondono il loro pessimismo: «Del treno per Orio si parla da oltre due anni e tra le mani cosa abbiamo? Lo studio di fattibilità – contesta Mirosa Servidati, firmataria dell’interrogazione depositata in via Tasso - E’ ormai chiaro che questa infrastruttura non potrà vedere la luce entro il 2015. Purtroppo, al di là delle dichiarazioni, ancora una volta la Provincia ha abdicato al suo ruolo».

di Alessandro Borella

E VENEZIA SCAVALCA ORIO