Fara d'Adda, 8 luglio 2011 - Un incredibile disguido burocratico. Una vicenda degna di un film dell’assurdo. Protagonista un pensionato di 59 anni, Sebastiano Turchiarelli, ex saldatore, residente a Fara d’Adda, che nei mesi scorsi si è presentato all’Asl di Treviglio per chiedere la nuova tessera sanitaria e ha così fatto una scoperta choccante: per gli impiegati dell’azienda sanitaria risultava deceduto. 


 

Tutto ha inizio lo scorso dicembre, quando l’uomo, in pensione da un anno, si accorge che il documento sanitario è scaduto da 12 mesi, come quello dei suoi familiari, e decide quindi di fare regolare richiesta per ottenerne uno nuovo. Il 3 gennaio la nuova tessera arriva per posta a tutti i suoi parenti, ma della sua non c’è traccia. «Ho aspettato alcuni mesi invano - spiega Turchiarelli -, pensando che si trattasse di un ritardo e che presto sarebbe arrivata anche a me.

 

Ai primi di marzo, non avendo ancora ricevuto nulla, sono tornato allo sportello dell’Asl per avere chiarimenti in merito. Della mia tessera, però, nessuno sapeva nulla. Sembrava scomparsa, volatilizzata nel nulla. Mi hanno rilasciato un documento provvisorio e mi hanno detto di presentarmi il 24 marzo. Ma anche questa volta mi hanno consegnato un’altra tessera sanitaria provvisoria. Allora ho chiesto all’impiegata di risolvere il problema, anche per non continuare a fare avanti e indietro da Fara a Treviglio. La donna mi ha promesso che avrebbe verificato e che mi avrebbe richiamato qualche giorno dopo».


 

«In effetti - prosegue il pensionato - tre giorni dopo mi hanno chiamato e con mia grande sorpresa mi hanno comunicato che risultavo morto. Quasi non credevo alle mie orecchie, ho pensato ad uno scherzo. L’impiegata mi ha spiegato che per la Provincia o la Regione, questo particolare non lo ricordo bene, ero deceduto. Quindi mi hanno indirizzato all’Agenzia delle Entrate di Treviglio, dove mi hanno confermato che anche per loro risultavo morto. Ho scoperto che sarei deceduto il 2 dicembre del 2004, proprio la data della scomparsa di mio padre. L’errore è nato proprio da questo, peccato che lui fosse nato nel 1914 e morto a Foggia, mentre io sono nato nel 1952 e vivo in Lombardia da oltre quarant’anni».
 

Il personale dell’Agenzia delle Entrate - ricorda l’ex saldatore - mi ha riconvocato pochi giorni dopo e mi ha spiegato che in effetti l’errore è stato dovuto proprio alla morte di mio padre. In pratica hanno dato per deceduto anche me. Gli impiegati, però, mi hanno assicurato che a breve tutto verrà risolto e che potrò avere finalmente la mia nuova tessera sanitaria. Speriamo - conclude il pensionato - di non incappare in altre sorprese e di ottenere il documento senza intoppi. In questa storia ce ne sono già stati troppi. Pensi che quando ho messo al corrente della vicenda mia moglie, lei mi ha risposto incredula che le sembrava una barzelletta».