In vetta al Pizzo del Diavolo rocce e dirupi infernali

Fra la Bergamasca e la Valtellina: è simbolo della Val Brembana e delle Orobie

Pizzo del Diavolo

Pizzo del Diavolo

Bergamo - Un ambiente surreale, fatto di rocce, strapiombi, creste mozzafiato e stupendi panorami. È il Pizzo del Diavolo di Tenda, simbolo della Val Brembana e delle Orobie, conosciuto anche come il Cervino bergamasco, situato lungo lo spartiacque che divide la provincia di Bergamo dalla provincia di Sondrio, segna anche il punto di demarcazione tra Val Brembana, Val Seriana e Val d’Ambria.

Una meta ambita dagli alpinisti e dagli appassionati di montagna, ma difficile da raggiungere. Una delle più impegnative escursioni delle Orobie per lunghezza del percorso e dislivello. Insomma la linea affusolata del Pizzo del Diavolo di Tenda, che rispecchia la forma di una piramide qualunque sia il lato da cui lo si osservi, non è una vetta per tutti. Raggiungerlo non è una passeggiata, solo i più esperti riescono nell’impresa di raggiungere la cima a 2.914 metri. La via normale, la più utilizzata, parte dal Comune di Carona, da dove bisogna poi seguire il sentiero per il Rifugio Fratelli Calvi o quello per il Rifugio Longo. Gli esperti consigliano di seguire quest’ultimo tracciato. Il sentiero continua in direzione del Passo di Selletta, dove è possibile gustare una vista stupenda su tutta la Conca del Calvi e sulle sue montagne.

Si prosegue lungo il segnavia Cai 248, attraversando la Val Camisana: qui, tra rocce, dirupi e stelle alpine, nasce il fiume Brembo. Raggiunta la Bocchetta di Podavit, a quota 2.624 metri, ci si deve praparare alla parte più impegnativa dell’escursione. Superata una piccola placca, si risale lungo la cresta di rocce rotte aiutandosi in alcuni tratti con le mani. Salendo la pendenza aumenta un poco, ma le difficoltà restano sempre contenute nel primo e secondo grado alpinistico. In prossimità della cima, le quattro creste della montagna si incontrano, creando uno dei balconi panoramici più belli e ambiti della Bergamasca. Una piccola croce, sorretta da un trespolo, indica la vetta. Esistono anche altri tracciati per raggiungere il Pizzo del Diavolo di Tenda, come la traversata delle cime Diavolino e Diavolo, con partenza dal Passo di Valsecca, e la celebre via Baroni, un classico dell’arrampicata bergamasca, assai impegnativa con passaggi su roccia di secondo e terzo grado.