Atalanta, porta stregata: due reti in un mese

A settembre cinque gare su sei senza segnare, Zapata e Barrow ancora a secco in campionato

Duvan Zapata

Duvan Zapata

Bergamo, 3 ottobre 2018 - Nelle ultime sei gare ufficiali, l’Atalanta ha segnato appena due gol, entrambi contro il Milan. Dove è finito l’attacco delle meraviglie che nel mese di agosto aveva segnato 23 gol in sei partite tra campionato e preliminari di Europa League? Se lo domanda anche un preoccupato Gian Piero Gasperini, ieri multato di 5mila euro dal Giudice Sportivo per la lite di fine partita con Stefano Pioli, «spintonato senza conseguenze». Nelle ultime tre gare la squadra ha ritrovato il gioco e una solidità che era mancata nelle sconfitte con Cagliari e Spal, ma continua a vedere a secco i suoi attaccanti. Contro Milan, Torino e Fiorentina hanno prodotto un bel po’ di occasioni, vanificate da errori di mira, soprattutto di Gomez e Rigoni, e da qualche parata miracolosa dei portieri avversari.

Sintomi diversi per una sola diagnosi: sterilità realizzativa conclamata. Un paradosso pensando che la campagna acquisti atalantina è stata dedicata principalmente al reparto offensivo con gli acquisti di Zapata, Rigoni, Pasalic (ora arretrato in mediana) e Tumminello che, al netto delle varie formule con i riscatti, costeranno circa 60 milioni. Oltre ai loro ingaggi. E bisogna aggiungere lo sforzo economico fatto per trattenere Gomez, Ilicic e Barrow. Attaccanti di peso e di valore. Che non stanno vedendo la porta, ad eccezione del tandem argentino Gomez e Rigoni, finora i “cannonieri” nerazzurri con tre reti a testa in serie A. Intorno a loro il deserto. Comprensibile per Ilicic, che ha giocato tre spezzoni di partita, e Tumminello. Ma preoccupa lo “zero” di Barrow, partito con quattro gol in Europa League prima di smarrirsi in un gorgo di prestazioni scialbe, e di Zapata, l’ariete preso dalla Sampdoria per gonfiare la rete. Anche se va ricordato che il colombiano ha smazzato quattro assist per Rigoni e Gomez.