Gomez-Rigoni-Zapata: l'Atalanta sorride col tridente

Ilicic è ancora a caccia della miglior condizione ma il pari del Meazza ha dato nuove certezze in attacco

Alejandro Gomez, 30 anni

Alejandro Gomez, 30 anni

Bergamo, 25 settembre 2018 - Luci a San Siro. Le luci che l’Atalanta, con il pareggio al Meazza, ha ritrovato in fondo ad un tunnel lungo tre settimane di buio. Un tunnel iniziato nella notte maledetta di Copenaghen e proseguito contro il Cagliari e la Spal. Un tunnel di gioco, improvvisamente smarrito, e di risultati. Ma anche di gol. Un black out realizzativo durato circa 400 minuti, dal gol del 3-1 di Rigoni a Roma, prima dell’intervallo, a quello sempre argentino del “Papu” Gomez ad inizio ripresa contro il Milan.

Per questo il pareggio, acciuffato al 90’, ha riportato il sereno su Bergamo, su una tifoseria innamorata ma anche brontolona, specie sui social, e su Zingonia, dove la tensione accumulata dopo la batosta di Ferrara si è sciolta. Ieri mattina Gasperini ha subito rimesso la squadra al lavoro, con una seduta defaticante per chi ha corso sul prato del Meazza, e di lavoro pesante per gli altri. Due ore di sgambata per tenere alta la tensione agonistica, in vista della partita casalinga di domani sera contro il Torino. Partita da vincere. Perché è un confronto diretto con una rivale nella corsa europea, perché la classifica con cinque punti in cinque partite è ancora troppo leggera per le ambizioni europee dei nerazzurri e perché la vittoria manca da troppo tempo, dal 20 agosto, dalla facile goleada contro il Frosinone.

Toccherà ancora a Gomez prendersi sulle spalle il peso dell’attacco nerazzurro. La svolta nella ripresa a San Siro è arrivata con gli inserimenti di Rigoni e Zapata che hanno dimostrato di poter coesistere in un tridente senza trequartista, sacrificando un Pasalic inghiottito in un buco nero tattico nell’ultimo mese, avulso dal gioco e mai convincente. Zapata non ha ancora trovato il gol in campionato, ma all’Olimpico e a San Siro è entrato in tutti i cinque gol atalantini, con assist o con giocate che hanno innescato la rete. Se gioca così non può stare fuori. E Rigoni, tre gol tra Roma e Milan, dopo aver latitato con Cagliari e Spal, ha confermato di essere un giocatore risolutivo, che vede la porta e la cerca, ma solo in un attacco di movimento. Non è lui che deve inventare, ma se gli altri costruiscono è bravo a concludere. Gasperini, che intanto sta ritrovando anche Ilicic (la condizione migliore è ancora lontana dopo due mesi di stop), nel secondo tempo contro il Milan potrebbe aver trovato quella quadra offensiva che cercava da un mese.