Rafael Toloi: prima volta in Nazionale, nonostante l'incidente in campo

Il difensore dell'Atalanta, col naso ko per una ginocchiata durante la partita col Verona, non rinuncia alla convocazione del ct Mancini

Toloi

Toloi

Bergamo, 22 marzo 2021 -  La prima volta in nazionale a quasi 31 anni vale ogni sacrificio, anche un naso disastrato. Rafael Toloi, il difensore brasiliano dell’Atalanta con cittadinanza italiana, per la prima volta convocato dall’Italia per l’impegnativo ciclo di tre partite di qualificazione ai prossimi Mondiali del 2022, da ieri sera è regolarmente in ritiro con gli azzurri.

Nonostante un naso che sembra abbia incocciato con un diretto del Mike Tyson dei tempi d’oro. Conseguenza di un scontro fortuito di gioco contro Barak del Verona domenica nelle prime fasi di gioco al Bentegodi: tuffandosi su un palla Toloi si infrange con il volto sul ginocchio dell’avversario. Resta a terra stordito, la maglia schizzata di sangue.

Qualche minuto per rialzarsi, poi fuori per cinque minuti a bordo campo per ripulire il naso sanguinante e cambiare la maglia da gioco come da regolamento. Rifiuta il cambio, è lucido, stringe i denti e torna dentro. Gasperini ha già la sostituzione pronta con il danese Maehle, fatto riscaldare in tutta fretta, ma attende, perché il giocatore chiede di aspettare e alla fine resta sul terreno di gioco per tutto il primo tempo.

Nell’intervallo i medici nerazzurri gli ''sistemano'' il naso manualmente e il difensore nerazzurro torna nuovamente in campo nella ripresa, uscendo dopo il sessantesimo per un normale cambio tattico. E in serata si presenta nel ritiro azzurro. Adesso toccherà ai medici della nazionale italiana decidere se tenerlo in gruppo, come probabile a questo punto, o rimandarlo a Bergamo.

Ma in ogni caso resta il gesto di un giocatore coraggioso e generoso che nonostante un infortunio doloroso e fastidioso ha stretto i denti pur di esserci, per iniziare nel modo giusto una nuova avventura sportiva e di vita. A trenta anni e mezzo, i 31 arriveranno a ottobre, Toloi, un nonno partito nel dopo guerra dalle colline trevigiane alla volta del Brasile in cerca di fortuna, vuol onorare la sua prima convocazione con la sua sua nuova nazionale e giocarsi le sue possibilità di debuttare già in queste prime gare di qualificazione ai prossimi Mondiali.

Mandando un primo messaggio a livello umano anche al ct Roberto Mancini: per la maglia azzurra Toloi è disposto anche a giocare sputando sangue e in questi caso non è un modo di dire.