Un'Atalanta più forte, ma è già tour de force: cinque partite in due settimane

Lunedì posticipo col Frosinone. Bilancio del mercato: dopo l’addio di Cristante, Caldara e Spinazzola, il club ha puntato su Zapata, Pasalic e Rigon

Il confermatissimo mister Gasperini (Ansa)

Il confermatissimo mister Gasperini (Ansa)

Bergamo, 19 agosto 2018  - È la Dea più forte di sempre. Sui social i tifosi nerazzurri sono entusiasti: mai avuta una squadra così, mercato promosso a pieni voti. I paragoni con l’Atalanta di Mondonico che tra il 1989 e il 1991 si regalò campionati di vertice e galoppate europee, con i vari Stromberg, Caniggia ed Evair, sono difficili. Un altro calcio, altri tempi. Ma che questa sia la squadra più forte da allora non c’è dubbio. Una sola cessione vera, quella di Bryan Cristante (Caldara e Spinazzola non era di proprietà dei bergamaschi), a fronte di arrivi pesanti, a cominciare dal bomber Zapata, proseguendo con Pasalic e Rigoni, e le conferme del blocco dei pretoriani gasperiniani. Tutti confermati: dai leader Gomez e Ilicic agli intoccabili De Roon, Freuler, Masiello, Toloi, Hateboer, Palomino e Barrow. Una rosa di 26 giocatori veri, con tre portieri, sei difensori, undici centrocampisti e sei attaccanti. Abbondanza e qualità in ogni reparto anche se forse, a cercare un difetto, manca un difensore all’altezza di Caldara. Mancini, a 22 anni, ha già fatto molto meglio rispetto al 22enne Caldara di due anni fa, senza dimenticarsi la sfortuna che ha tolto di scena il prospetto ventenne Varnier, atteso a gennaio dopo la rottura del crociato.

Resta da vedere se questa Atalanta che ha investito 70 milioni sul mercato sia in grado di sfatare il tabù di Gasperini delle ultime due stagioni, con due sconfitte nelle prime due gare di campionato: Lazio e Sampdoria nel 2016, Roma e Napoli nel 2017. Domani a Bergamo arriva il Frosinone, domenica prossima ci sarà la trasferta in casa della Roma, in mezzo la gara d’andata dei playoff di Europa League, a Reggio Emilia contro il Copenaghen. «In pochi giorni ci giochiamo tantissimo perché se non dovessimo disputare l’Europa League subiremmo un contraccolpo. E il Copenaghen è un avversario duro», avverte Gasperini che però non sottovaluta l’importanza del match contro il Frosinone e spiega: «Vogliamo partire bene, giocare i preliminari ci ha permesso di arrivare pronti per il campionato».