Atalanta subito bella e cinica: 4-2 a Torino con un super Gomez

Gol e spettacolo a grappoli, frutto di un gioco a memoria, di una condizione fisica strepitosa e di una mentalità sempre più cannibale

Torino-Atalanta

Torino-Atalanta

Torino, 26 settembre  2020 - L’Atalanta ricomincia come aveva finito. Gol e spettacolo a grappoli, frutto di un gioco a memoria, di una condizione fisica strepitosa e di una mentalità sempre più cannibale. Così la Dea, al debutto in campionato, è passata a Torino per 4-2 al termine di una gara divertente e ricca di emozioni, in cui si è vista l’ampia differenza tecnica tra la squadra di Gian Piero Gasperini, che punta al primi posti, e quella granata alla seconda sconfitta in due giornate.

Una differenza di valori che ha scavato il solco nel primo tempo, dopo un avvio di marca torinese, con una traversa dell’ex Zaza a precedere di un paio di minuti la rete del bergamasco Andrea Belotti, lesto ad approfittare di una dormita difensiva atalantina. Sotto di una rete la Dea è salita in cattedra, trovando il pareggio dopo appena un minuto con una rete spettacolare del Papu Gomez, un tiro a giro da fuori dei suoi, e poi il raddoppio con una giocata innescata sempre dall’argentino che ha servito un pallone a destra per Luis Muriel che si è inventato un eurogol dal limite, infilando la rete nell’angolo opposto per questione di centimetri. Al 42’, dopo un errore sotto porta di Gosens, il tris firmato da Hans Hateboer, bravo ad appoggiare su cross del solito Gomez.

Sotto 3-1 il Torino ha avuto il merito di crederci e trovare immediatamente la rete di Belotti, su black out difensivo tra Caldara e Toloi, riaprendola per una decina di minuti. Ma ad inizio ripresa la spinta nerazzurra ha prodotto il 4-2, con una combinazione Gomez-Muriel e l’assist del colombiano per l’accorrente Marten De Roon. Sopra di due gol l’Atalanta ha cercato la quinta rete, sfiorandola con Hateboer e Malinovskyi, prima di calare, comprensibilmente, nell’ultimo quarto d’ora. Nel finale primo assaggio di serie A per l’esterno colombiano Mojica e per il centravanti olandese Lammers. Troppa Atalanta (che in difesa ha schierato il ventenne croato Sutalo al posto dello squalificato Romero) per un Torino che ha fatto quel che poteva e ha retto finché ha potuto. La Dea sorride: le gambe girano già a mille, i sudamericani sono in grande condizione come gli esterni e lo spartito gasperiniano viene interpretato a memoria da una squadra che è la stessa della scorsa stagione e adesso aspetta di scoprire i nuovi acquisti e attende il ritorno di Ilicic.