Atalanta, Gasperini difende il Papu Gomez: "Lavora tanto per la squadra"

L’Europa League è più lontana, Barrow è la nota lieta

Papu Gomez

Papu Gomez

Bergamo, 16 aprile 2018 - Due punti in tre partite. Due punti di ritardo dal settimo posto che qualifica all’Europa League. Per l’Atalanta lo 0-0 casalingo con l’Inter è stato un bicchiere mezzo pieno, per l’ottima prestazione fornita nel primo tempo contro un avversario che in campionato la precede di 11 punti, e mezzo vuoto per la classifica. Anche se il pari della Fiorentina con la Spal ha limitato i danni, tenendo il settimo posto a soli due punti di distanza. E ora il calendario potrebbe aiutare la Dea, attesa mercoledì dalla trasferta sul campo di un Benevento vivo e pimpante, e domenica da una partita casalinga con un Genoa salvo e senza obiettivi, ma che sta giocando bene.

La strada per l'Europa  passa da due vittorie a Benevento, per poi fare il tris in casa contro il Torino. Tra il dire e il fare due avversari in forma e un’Atalanta che sta pagando dazio alle assenze di Ilicic e Spinazzola: lo sloveno non ci sarà nemmeno a Benevento, mentre l’azzurro rischia di saltare anche il Genoa. Un problema, perché molti titolari hanno la lingua fuori, dopo otto mesi alla media di due partite la settimana. L’emblema è un coraggioso ed encomiabile Papu Gomez, che contro l’Inter ha sbagliato un rigore in movimento dopo pochi minuti, e ha finito stremato, chiedendo il cambio alla panchina. «Siamo in un periodo dove non è facile. Abbiamo qualche giocatore fuori e facciamo un po’ di fatica in più, come contro l’Inter nel secondo tempo. È chiaro che ci manca un po’ di brillantezza», ammette Gian Piero Gasperini, dopo il pari contro l’inter. Difendendo Gomez: «Sul piano del gioco continua ad essere eccezionale, spiace che non riesca ad avere qualche soddisfazione in più sotto porta». L’uomo in più in questo finale potrebbe essere il giovane Musa Barrow. Che Gasperini elogia: «Con l’Inter ha fatto molto bene, deve giocare un po’ di più con noi per capire gli smarcamenti. E’ sempre molto preciso, sbaglia poco davanti alla porta. In poco tempo è cresciuto molto». Fabrizio Carcano