Atalanta alla prova del'Inter, Gasperini: "Un test per la nostra credibilità"

Bergamaschi a San Siro con un Zapata ritrovato e la convinzione di poter fare bene

Duvan Zapata (Ansa)

Duvan Zapata (Ansa)

Bergamo, 10 gennio 2020 - “Dobbiamo essere molto soddisfatti di dove siamo. Il nostro target in questi anni è intorno ai 70 punti e ne abbiamo già fatti 34. Non è certo il titolo il nostro orizzonte, ma l'Europa sì”. Gian Piero Gasperini traccia un bilancio positivo della prima metà di stagione dell’Atalanta.

Alla vigilia dalla sfida di San Siro contro l’Inter, nella tradizionale conferenza stampa del giorno precedente, il tecnico atalantino ha elogiato la sua squadra per quanto ha fatto finora. E ha ricordato le diverse ambizioni delle due lombarde nerazzurre: “L’Inter punta con merito allo scudetto, all'inizio della stagione non si pensava che avrebbe fatto questi risultati. Merito di Conte che sta lavorando benissimo e può lottare con la Juventus di cui è l'unica alternativa. Sarà un test per la nostra credibilità, per verificare quanto siamo vicini o lontani da una squadra di vertice come l'Inter. Con Lazio e Juventus abbiamo fatto ottime gare, l'obiettivo è misurarsi nel modo migliore possibile. Tutti sperano che quelle davanti possano avere qualche intoppo, ma Juve e Inter più la Lazio stanno giocando un campionato quasi a parte, hanno messo una certa distanza con le altre".

Atalanta che arriva allo scontro del Meazza con uno Zapata ritrovato (“Ormai è recuperato dal punto di vista fisico e ha già giocato uno spezzone col Parma, ora va recuperato in campo: abbiamo tre partite in nove giorni, con l'ottavo di Coppa Italia a Firenze e la Spal, per farlo rientrare dal primo minuto”) e la convinzione di poter fare bene contro Lukaku e compagni. “Abbiamo moduli abbastanza simili ma modi di giocare diversi, per quanto efficaci. È una sfida – ha sottolineato Gasperini - in cui dovremo reggere la forza d'urto dei due davanti e costruire la nostra gara su questo. Siamo molto prolifici e da diverse settimane anche più solidi in difesa. All'inizio prendevamo gol balordi, era evidente che saremmo migliorati. L'Inter ne prende pochi di gol e ne fa tanti, altrimenti non sarebbe in vetta.”