Atalanta, Gosens: "Quella volta che ho chiesto la maglietta a Ronaldo e mi ha detto no..."

Al Gewiss Stadium di Bergamo si affronteranno Atalanta e Juventus in uno scontro chiave nella corsa Champions

L'esultanza di Gosens (Ansa)

L'esultanza di Gosens (Ansa)

Bergamo - Tra due settimane Robin Gosens dovrebbe incrociare nuovamente Cristiano Ronaldo quando al Gewiss Stadium di Bergamo si affronteranno Atalanta e Juventus in uno scontro chiave nella corsa Champions. E un mese più tardi si ritroveranno a Reggio Emilia per la finale di Coppa Italia. Due occasioni per il tedesco per avere finalmente la maglietta di CR7, dopo il grande rifiuto di due anni fa. A rivelare il curioso aneddoto, e altri aneddoti di campo e non solo, è stato lo stesso 27enne esterno renano della Dea, in uscita nelle librerie tedesche con una biografia che fotografa la sua carriera, intitolata ‘Vale la pena di sognare’.

Nel caso di Gosens certamente vale, considerando che a 18 anni giocava da dilettante e veniva scartato ad ogni provino per le giovanili con i club professionistici tedeschi, costringendolo ad una gavetta cominciata dall’Olanda, attraversando il confine, per iniziare nella seconda serie orange, per arrivare a 21 anni in Eredivisie e poi a 23 anni a Bergamo, come riserva dell’azzurro Spinazzola. Nessuno in patria avrebbe mai immaginato che un giorno, nel 2020, avrebbe debuttato in nazionale. Per cui nel suo caso vale davvero la pena di sognare.

Anche una maglietta del grande campione portoghese da appendere in camera. Il primo tentativo è andato decisamente male. Nella notte incredibile del 1 febbraio 2019 in cui la Dea ha travolto per 3-0 la Signora nei quarti di finale di Coppa Italia. “Al termine di quella partita – ha svelato Gosens - volevo realizzare il sogno di avere la maglia di Cristiano Ronaldo. Al triplice fischio mi avvicinai a lui, non andai nemmeno a festeggiare sotto la curva. Gli chiesi: 'Cristiano, ci scambiamo la maglia?'. Nemmeno mi guardò e mi disse solo no. Ero talmente rosso e imbarazzato... Sai quei momento in cui ti succede qualcosa di imbarazzante e ti guardi in giro per vedere se qualcuno se n'è accorto? Ecco, mi sono sentito così, mi sono sentito minuscolo, e ho cercato di fare finta di niente".

Un aneddoto curioso e divertente. Ma nella sua biografia Gosens ha rivelato anche che nel 2019, dopo la prima stagione da titolare nella Dea, era sul punto di firmare per lo Schalke04, per cui ha sempre fatto il tifo fin da bambino e coronare così il sogno di giocare in Bundesliga. “Ero già d’accordo con lo Schalke per la stagione 2019/20. Trasferirmi allo Schalke non solo avrebbe realizzato il mio sogno della Bundesliga, ma anche quello di giocare nel mio club del cuore e, soprattutto, di poter tornare a vivere in Germania. Le condizioni erano perfette. Purtroppo però poi non cambiò assolutamente nulla. L’Atalanta non ha voluto lasciarmi andare per nessun motivo». Oggi lo Schalke è ultimissimo in Bundesliga con appena 10 punti in 27 giornate, chissà se Gosens ha rimpianti per quel mancato trasferimento…