Atalanta, Sartori verso l’addio: andrà al Bologna. Al suo posto arriverebbe Tony D’Amico

Il 65enne dirigente lodigiano saluterà la Dea, dove è stato uno dei due pilastri dell’exploit nerazzurro, insieme a Gasperini

Rinnovato lo stadio dell'Atalanta (De Pascale)

Rinnovato lo stadio dell'Atalanta (De Pascale)

Bergamo, 29 aprile 2022 - L’Atalanta si prepara a chiudere un lungo ciclo: quello di Giovanni Sartori. Salvo clamorosi colpi di scena tra un mese il 65enne dirigente lodigiano saluterà i colori nerazzurri per approdare al Bologna dove tenterà di realizzare il suo terzo miracolo da manager. Il primo è stato quello del Chievo, portato dalla B alla Champions, a un filotto di campionati di alta classifica, il secondo quello appunto dell’Atalanta. Dove è stato uno dei due pilastri dell’exploit nerazzurro, insieme ovviamente a Gian Piero Gasperini.

Due uomini di calcio geniali e visionari, che non si sono mai troppo amati. Sartori, arrivato a Bergamo nel 2014, due anni prima di Gasp, avrebbe voluto mettere sulla panchina nerazzurra Rolando Maran, per anni con lui al Chievo. I Percassi preferirono Gasperini. Per alcune stagioni il binomio ha prodotto risultati clamorosi. Sartori, che già prima dell’arrivo del tecnico di Grugliasco aveva portato a Bergamo i vari De Roon, Djimsiti, Freuler, Toloi e Papu Gomez, giocatori esplosi però sotto la gestione gasperiniana, tra il 2016 e il 2019 porta in nerazzurro Gosens, oggi all’Inter, Castagne, oggi al Leicester, Kessie, oggi al Milan, Petagna, oggi al Napoli, Hateboer, Malinovskyi e Maehle.

Giocatori che con Gasp esplodono e consentono plusvalenze da 200 milioni, mentre l’Atalanta scala le posizioni della classifica arrivando in Champions. Qui la storia cambia copione: finisce l’era degli esperimenti, dei giocatori low cost – va ricordato anche dei vari deludenti Cornelius, Reca, Haas, Adnan, Kovalenko, Lammers – e si apre quella dei giocatori già pronti, anche se a costi alti: Zapata, Muriel, Pasalic, Romero, Miranchuk, Musso, Zappacosta, Demiral e Boga. L’ultimo colpo sartoriano è Teun Koopmeiners, un altro che produrrà una plusvalenza importante quando verrà ceduto.

Al posto di Sartori quasi certamente arriverà il 43enne dirigente napoletano Tony D’Amico, anche lui da Verona, ma dall’altra sponda, quella storica dell’Hellas. Un manager giovane che ha accompagnato gli scaligeri dalla serie B alla zona sinistra della classifica, con un mercato che ha permesso di realizzare plusvalenze da decine di milioni con i vari talenti Rhahmani, Amrabat, Kumbulla ecc acquistati a basso costo e rivenduti a 15/20 milioni.

Un dirigente esperto D’Amico, che ben conosce i mercati europei, in particolare quelli dell’Est (e bravo a scegliere due tecnici croati come Juric e Tudor), che ha già interagito con Luca Percassi nelle varie operazioni per la cessione di Lovato o per i prestiti di Pessina, Radunovic, Colley e Sutalo ai gialloblu. Un dirigente che potrebbe essere completamentare al manager gallese Lee Congerton, arrivato con la nuova proprietà americana, e affiancarlo. Congerton si occuperebbe dell’internazionalizzazione, D’Amico sarebbe il suo braccio destro sul mercato.