Gasperini senza futuro: "Penso solo all'Atalanta"

Il tecnico concentrato su corsa Champions e Coppa Italia: "Peccato solo incontrare il Genoa"

Gian Piero Gasperini

Gian Piero Gasperini

Bergamo, 8 maggio 2019 - L’Atalanta deve tenere i piedi per terra e pensare solo alla prossima partita casalinga contro il Genoa. Gian Piero Gasperini, smaltita la sbornia di complimenti dopo la spettacolare vittoria all’Olimpico sulla Lazio, da ieri ha rimesso la squadra al lavoro nel silenzio del centro sportivo di Zingonia per cominciare a preparare la delicata sfida in programma sabato alle 15 al Mapei di Reggio Emilia contro il Genoa. Partita complicata per via delle assenze degli squalificati Gomez, Mancini e Masiello, che obbligheranno il mister nerazzurro a inventarsi una Dea inedita, arretrando in difesa uno tra Hateboer e Castagne, rilanciando a sinistra Gosens, mentre davanti toccherà a Pasalic rimpiazzare il Papu. «Ora dobbiamo concentrarci solo sul Genoa, sarà una gara particolare e sappiamo quanto sarebbe importante per noi vincere. In questo momento, avrei preferito un’altra squadra. Credo sia una gara di calcio con obiettivi diversi per le due squadre ma ugualmente importanti - ha spiegato il tecnico atalantino, in un’intervista esclusiva rilasciata a Sky Sport - In questo momento penso a questo, non ad altro. Può permettersi di programmare il futuro chi non ha più obiettivi, noi ne abbiamo ancora».

Nel corso dell’intervista il tecnico ha accennato al suo felice passato in rossoblù sotto la Lanterna («Con il Genoa conquistammo un quarto posto, ma la Champions ci fu preclusa per gli scontri diretti con la Fiorentina, visto che arrivammo a pari punti e non vorrei succedesse di nuovo») prima di analizzare il presente ancora più felice con una Dea in corsa per due risultati storici: la qualificazione in Champions e la conquista della seconda Coppa Italia dopo quella del lontano 1963. «Quelle che stiamo vivendo sono emozioni uniche, anche perché sono prolungate nel tempo. Anche a Genova mi è capitato di vivere momenti belli grazie ai risultati, ma questo si trascina da tre anni consecutivi. Stiamo facendo un capolavoro? Lo dobbiamo vedere a fine campionato, finora è stata una stagione esaltante, più delle precedenti, per la continuità dei risultati, per i numeri che abbiamo fatto ad oggi. È chiaro che a due settimane dalla fine siamo in tensione perché vediamo il traguardo vicino, ma è ancora tutto da conquistare e siamo i primi a saperlo», ha sottolineato il tecnico atalantino.

Il tecnico non vuole fare troppi calcoli su un calendario che prevede due gare casalinghe al Mapei di Reggio Emilia (a causa dei lavori di ristrutturazione dello stadio di Bergamo) contro Genoa e Sassuolo e in mezzo una trasferta sul campo della Juventus. «I punti sufficienti per arrivare all’obiettivo sono quelli che dice la matematica, sappiamo cosa serve per essere in Champions, poi c’è la realtà del campo dove forse ne possono bastare di meno. Dobbiamo partire dalla gara di sabato contro il Genoa perché questa potrebbe poi spianare la strada».