Gasperini, la tentazione si chiama ancora Napoli. E anche il Bologna prova a corteggiarlo

Sirene sempre più insistenti dal Vesuvio e dintorni, se ne parla a fine maggio

Gian Piero Gasperini (Alive)

Gian Piero Gasperini (Alive)

Bergamo, 21 aprile 2018 - Ora l'Atalanta deve sfruttare il fattore campo. Domani alle 15 a Bergamo arriva il Torino, per un ‘quasi spareggio’. Tra otto giorni toccherà al Genoa. Due gare casalinghe da sfruttare al massimo per una Dea poi attesa da un finale rovente: la trasferta in casa della Lazio, poi la sfida interna con il Milan e infine l’ultima a Cagliari, match da ‘bollino rosso’ se i sardi non fossero ancora salvi. Un finale in salita, per cui meglio guadagnare un po’ di vantaggio ora, cercando di fare bottino pieno contro granata e grifoni.

Tra il dire e il fare c’è un Torino che nell’ultimo mese e mezzo è rientrato nella lotta per l’Europa: un cliente difficile per un’Atalanta incerottata, che dovrà fare a meno di Ilicic, Spinazzola e Palomino, oltre a Rizzo. Assenze pesanti che costringeranno Gasperini a chiedere un ulteriore sforzo ai titolari che in una settimana hanno giocato contro l’Inter e a Benevento, con il solo avvicendamento difensivo tra Mancini e Toloi, che si riprende il suo posto a destra. Per il resto confermata la squadra che ha vinto 3-0 a Benevento, con Petagna centravanti, Gomez a supporto, Cristante trequartista e dietro una linea a quattro con gli intoccabili De Roon e Freuler in mezzo, Gosens a sinistra e uno tra Hateboer e Castagne a destra. Mentre Barrow andrebbe inizialmente in panchina, pronto a entrare nella ripresa.

Intanto radio mercato torna a parlare di un possibile arrivederci di Gian Piero Gasperini a fine stagione, dopo la frase sibillina pronunciata dal mister a Benevento: «Io ho un contratto ma a fine stagione ci si troverà per capire dove abbiamo sbagliato e in cosa si può migliorare». Da qui il via al valzer delle ipotesi, con Rolando Maran accostato alla Dea per via del suo rapporto consolidato con il direttore dell’area tecnica nerazzurra, Giovanni Sartori, che voleva portarlo a Bergamo nel 2016. E due possibili destinazioni per il Gasp: il Napoli, se dovesse andarsene Sarri, o il Bologna, che punterebbe sul tecnico di Grugliasco per riportare i rossoblù in Europa. Tanto fumo, ma sotto non si vede l’arrosto. Gasperini, contrattualmente legato ai nerazzurri fino al 2021, proprio nel dopo gara a Benevento ha sottolineato di trovarsi bene a Bergamo. E il presidente Antonio Percassi ha più volte ribadito che Gasperini è il perno di un progetto pluriennale che viaggia parallelo al progetto del nuovo stadio di proprietà, alla valorizzazione del settore giovanile e alla crescita dell’Atalanta.