Crotone-Atalanta, Palomino salva la Dea nel finale 1-1

Padroni di casa in vantaggio (male Berisha) ma poi ci pensa l’argentino

Palomino festeggia il gol del pareggio

Palomino festeggia il gol del pareggio

Bergamo, 11 febbraio 2018 - Nell'acquitrino dello Scida di Crotone, su un terreno di gioco pesante e sotto una pioggia torrenziale, l’Atalanta conquista un pareggio 1-1, grazie ad una rete di Palomino a tre minuti dal termine, portando a casa un punto utile per la classifica. Perché consente alla Dea di restare con il Milan a quota 38, in compagnia della Sampdoria, attaccata al treno delle squadre in corsa per l’Europa.

Gara poco emozionante, tranne nel finale, con il Crotone che a sorpresa passa in vantaggio a dieci minuti dalla fine con un’azione veloce conclusa con un tocco a porta libera dall’ex genoano Mandragora (lanciato in A da Gasperini) dopo una saponetta di un maldestro Berisha. A tre minuti dalla fine l’Atalanta riaggancia il pari con una rete in mischia di Palomino su tocco di Masiello, a conclusione di un forcing favorito anche dall’ingresso del 19enne Musa Barrow, al debutto in Seria A. Per la squadra di Gasperini si tratta del sesto risultato utile consecutivo in trasferta, anche se si è interrotta la striscia di quattro vittorie esterne aperta a Marassi lo scorso 11 dicembre e proseguita sui campi del Milan, della Roma e del Sassuolo.

Gasperini, privo di Gomez e Caldara, con Freuler costretto a partire in panchina per un dolore muscolare, ha scelto di schierare due centravanti, Petagna e Cornelius, con Ilicic allo loro spalle, arretrando Cristante sulla mediana, provando a sfruttare il peso e la fisicità dei due attaccanti. Una Dea muscolare, che nel primo tempo ha faticato a servire gli attaccanti, pur spaventando Cordaz con due conclusioni da fuori di De Roon e Ilicic, mentre dall’altra parte Berisha metteva in angolo un bolide di Nalini. Nella ripresa l’Atalanta ha avanzato il baricentro, complice anche il calo della pioggia e l’ingresso del metronomo Freuler, ha collezionato corner ma senza mai inquadrare la porta di Cordaz, mantenendo un pressing alto fino alla mezz’ora, prima della girandola di emozioni dei dieci minuti finali.