Cagliari-Atalanta: Gasperini: "Sarà un’altra battaglia"

Il tecnico dei bergamaschi punta ancora deciso al sesto posto: "Andiamo a Cagliari solo per il successo: giocheremo in uno stadio pieno, come se fosse uno spareggio europeo"

Il confermatissimo mister Gasperini (Ansa)

Il confermatissimo mister Gasperini (Ansa)

Zingonia (Bergamo), 20 maggio 2018 - «Abbiamo la voglia di chiudere nel migliore dei modi questa stagione così positiva per noi. Se arriviamo settimi? Non sarebbe un problema, non ci strappiamo i capelli. Ma vogliamo vincere e provare ad arrivare sesti». Nessun timore di anticipare il rientro dalle vacanze e di giocare a fine luglio. È un Gian Piero Gasperini sorridente e rilassato quello che si appresta a guidare l’Atalanta nella sua ultima partita stagionale a Cagliari, oggi alle 18. «L’Europa l’abbiamo conquistata, era questo l’obiettivo che ci eravamo posti a febbraio», è la premessa del tecnico che ora ai suoi chiede un ultimo sforzo. Vincere a Cagliari, senza aspettarsi nulla da San Siro. «Vogliamo chiudere al meglio quesa stagione», è il mantra dell’allenatore torinese che in settimana ha sciolto le riserve sulla sua permanenza a Bergamo, mai realmente in discussione. Un faccia a faccia con i Percassi e la dirigenza ha dissipato ogni minimo dubbio. Ma fondamentale è stata l’incredibile dimostrazione di affetto che il popolo nerazzurro gli ha regalato domenica scorsa, con la sua gigantografia in curva e quel coro ‘Gasperini resta con noi’, scandito da 20mila tifosi. «Quello che è successo domenica è stato straordinario, non ci sarà mai modo di ringraziare abbastanza tutta la gente di Bergamo. Ho vissuto qualcosa di straordinario in due anni a Bergamo e non mi riferisco solo ai risultati, ma va molto al di là».

Bilancio biennale strapositivo per Gasperini che ha elogiato la stagione da 50 partite su tre fronti della sua Atalanta. «Non era facile ripetere le prestazioni dello scorso anno ma ci siamo riusciti anche se abbiamo fatto meno punti. Per me è una stagione addirittura migliore di quella precedente, pensando anche al grande entusiasmo che ci ha portato in giro per l’Europa. Per me quest’anno non è stato un secondo caso, me ne sono accorto nell’approccio con le squadre importanti: abbiamo giocato tante partite con le grandi e ho notato che le distanze si sono ormai accorciate». E adesso l’ultima a Cagliari, sperando che la Fiorentina fermi il Milan: «Pensiamo solo alla nostra partita. Il Cagliari è una buona squadra anche se sta ancora lottando per la salvezza».