Atalanta, Gasperini reagisce agli insulti: "Mia madre ha fatto la guerra"

Il tecnico offeso da vari settori dello stadio. "Non accetto di sentire tifosi che mi urlano figlio di..."

Gasperini in panchina a Firenze

Gasperini in panchina a Firenze

Firenze, 15 gennaio 2020 - Stavolta non c’entra il razzismo. Ma l’inciviltà. “E io questa volta non ci sto, non lo accetto, perché io non ho mai offeso nessuno”. Ad alzare la voce questa volta è il tecnico atalantino Gian Piero Gasperini che punta l’indice contro gli insulti ripetutamente scanditi dal pubblico fiorentino nel finale del primo tempo della partita di Coppa Italia tra la sua Atalanta e la Fiorentina.

Un coro ‘Gasperini figlio di…” urlato sia dagli ultras della curva Fiesole che dal popolo della tribuna centrale. Non un caso isolato, come lo erano stati i presunti cori razzisti al viola Dalbert a settembre a Parma dove l’Atalanta affrontava la Fiorentina. A urlare i cori migliaia di persone, senza fischi o dissociazioni del resto del pubblico fiorentino.

Non è razzismo stavolta, ma Gasp alza la voce: “Io non ho mai offeso nessuno e non accetto di sentire tifosi che mi urlano figlio di… questi sono insulti pesanti. Mia madre ha fatto una guerra per garantire la libertà di parola a questi deficienti. Forse i figli di puttana sono loro: questo è un problema di maleducazione e cafonaggine”.

Parole dure quelle del tecnico atalantino, che anche sabato sera era stato insultato in maniera analoga a San Siro dalla curva interista (ma non dagli altri settori). Gli stessi insulti peraltro gli erano stati rivolti anche a dicembre a Marassi dal pubblico della Sampdoria.