2009-07-16
— BERGAMO —
COLPO DI SCENA al processo contro Massimiliano Pippia, il 26enne di Bergamo, da tempo affetto da gravi problemi psichici (è invalido al 100%), reo confesso dell’omicidio dell’ex fidanzata, Barbara Brandolini, 27 anni, commessa in un negozio di abbigliamento nella galleria Auchan in via Carducci, soffocata nella notte tra il 25-26 luglio 2007 nell’appartamento del ragazzo, in via Pizzo Recastello a Bergamo.

IERI ERA PREVISTA la sentenza del giudice dell’udienza preliminare Vittorio Masia (il dibattimento si celebra con il rito abbreviato, che, in caso di condanna, consente all’imputato di ottenere lo sconto di un terzo sulla pena). Ma, al termine dell’arringa del difensore di Pippia, l’avvocato Gianluca Quadri, che ha chiesto l’assoluzione del suo assistito per totale incapacità di intendere e volere, il gup ha sorpreso un po’ tutti dichiarando di voler andare più a fondo nella vicenda prima di pronunciare la sua sentenza. Per questo ha disposto una nuova perizia psichiatrica nei confronti dell’imputato, che questa volta, a differenza delle precedenti, sarà effettuata da tre medici insieme. Gli specialisti avranno il compito di chiarire meglio le condizioni di salute attuali del giovane.

L’INCARICO verrà loro affidato il 17 settembre prossimo. Massimiliano Pippia, per il quale il pm Maria Esposito ha chiesto una condanna a 12 anni di reclusione per omicidio volontario (con la concessione dello sconto di pena per un vizio parziale di mente), e, una volta scontata la pena, 3 anni in casa di cura e custodia, è già stato sottoposto a una perizia dal dottor Sergio Luca Monchieri: per l’esperto il 27enne avrebbe avuto una capacità di intendere e volere “grandemente scemata” al momento del fatto.

DURANTE L’UDIENZA dell’8 luglio, invece, era stato sentito il dottor Piero Pieretti, responsabile dell’ospedale psichiatrico di Reggio Emilia, dove Pippia si trova rinchiuso in regime di cura e custodia. Lo specialista aveva affermato che «per quanto da me osservato, attualmente Massimiliano Pippia, non è socialmente pericoloso, se non per se stesso». Al termine dell’udienza di ieri, i parenti di Barbara Brandolini hanno inveito prima contro Pippia, poi, all’esterno del Tribunale, contro il suo difensore al quale hanno rivolto applausi ironici accompagnati da alcuni «bravo, bravo».

IL GIOVANE ha sempre dichiarato di aver ucciso Barbara non per gelosia (sembra che lei avesse un nuovo fidanzato), ma su richiesta della stessa ragazza, perché anche lei, come lui, era disperata e stanca di vivere. Qualche ora dopo il delitto, era stato fermato e arrestato dalla polizia alla stazione ferroviaria di Trieste.
Michele Andreucci