La Whirlpool investe: elettrodomestici da incasso concentrati nel Varesotto

Cassinetta di Biandronno, vola l'ex fabbrica di Giovanni Borghi. Lunedì assemblee generali dei lavoratori di Paolo Candeloro

Operai al lavoro nello stabilimento Whirlpool di Cassinetta

Operai al lavoro nello stabilimento Whirlpool di Cassinetta

Cassinetta di Biandronno (Varese), 18 aprile 2015 - La Whirlpool, erede della gloriosa Ignis di Giovanni Borghi, punta con decisione sugli stabilimenti del Varesotto. A Cassinetta di Biandronno, infatti, sarà destinata la produzione di tutti gli elettrodomestici da incasso (forni, microonde, frigoriferi built-in) portando in Italia produzioni oggi sviluppate in Cina. I volumi si attesteranno intorno ai due milioni di pezzi, e per il territorio sono previsti 280 lavoratori in piùCosì, anche se il boom del "made in Varese" deve fare i conti coi tagli e le chiusure di altre sedi italiane del gruppo, il territorio esulta per la conferma di un progetto che vede Whirlpool puntare forte sul suo sito storico di Cassinetta.

Lo ha sottolineato in primis il governatore lombardo Roberto Maroni, il quale ha manifestato tutto il proprio apprezzamento per uno sforzo "che premia un territorio sempre pronto a investire in ricerca e innovazione". "Si tratta di una notizia sicuramente importante per noi - gli fa eco da Comerio, paese che ospita il centro europeo della multinazionale dell’elettrodomestico, il sindaco Silvio Aimetti -, a dimostrazione che questo è il territorio sul quale Whirlpool vuole puntare a medio-lungo termine. Il piano di rafforzamento dello stabilimento di Cassinetta va a consolidare una strategia emersa un paio d’anni fa e che sta gradualmente prendendo corpo".

Quanto ai sindacati, la notizia del trasferimento nel Varesotto di tutta la produzione degli elettrodomestici da incasso non può che essere accolta positivamente, pur senza dimenticare un quadro generale che prevede la chiusura degli stabilimenti di Carinaro (Caserta) e None (Torino) e l’accorpamento del sito marchigiano di Albacina in quello vicino di Melano. "Il piano di ristrutturazione concordato nel 2012 - spiega Mario Ballante, segretario provinciale di Fim-Cisl -, prevedeva appunto che Cassinetta di Biandronno divenisse l’hub degli elettrodomestici da incasso. Questa strategia ha portato risultati positivi per questo territorio, traguardo al quale si è però arrivati chiudendo una sede a Trento e un’altra in Svezia". Ballante, poi, tiene a ricordare altri aspetti riguardanti il piano di ristrutturazione in seno alla multinazionale dell’elettrodomestico. "Attendiamo l’incontro fra i coordinamenti sindacali nazionali di Whirlpool e Indesit e i vertici aziendali in programma lunedì a Roma - precisa -. Il piano che ci è stato presentato è senza dubbio credibile, però è chiaro che i costi per sostenerlo si siano rivelati troppo elevati. Mi riferisco ovviamente alla chiusura di altri stabilimenti: il primo obiettivo, quindi, sarà quello di ridurre questo carico in termini sociali. Fra l’altro, il piano prevede anche 150 esuberi nel settore della progettazione, comparto presente anche a Cassinetta di Biandronno".

"La notizia dell’investimento di 500 milioni di euro in quattro anni è positiva - dichiarano infine i rappresentanti della Rsu di Fim, Fiom e Uil in seno all’azienda -, ma il nostro giudizio complessivo sarà espresso al termine dell’incontro di lunedì, mentre manifestiamo la nostra piena solidarietà ai lavoratori che rischiano il posto di lavoro". Martedì, a Cassinetta di Biandronno, si terranno le assemblee generali dei lavoratori dello stabilimento varesino.