Probabile addio alla Lega da Sandy Cane, la prima sindaca nera

È stato il primo sindaco di colore d’Italia, eletto per la Lega Nord nel 2009 alla guida di Viggiù. Ora, però, Sandy Cane, nata negli Stati Uniti da padre afro-americano e madre italiana, ha deciso che «al 90 per cento» restituirà la tessera del Carroccio

Sandy Cane (Newpress)

Sandy Cane (Newpress)

Viggiù (Varese), 2 ottobre 2014 - È stato il primo sindaco di colore d’Italia, eletto per la Lega Nord nel 2009 alla guida di Viggiù. Ora, però, Sandy Cane, nata negli Stati Uniti da padre afro-americano e madre italiana, ha deciso che «al 90 per cento» restituirà la tessera del Carroccio. La decisione è stata resa nota con un post su Facebook, nel giorno in cui il suo segretario, Matteo Salvini, lancerà il nuovo responsabile del partito per l’Immigrazione: Tony Iwobi, origini nigeriane, assessore a Spirano, nella Bergamasca. «È una scelta lunga, maturata nel tempo, già avevo deciso, a maggio, di non ricandidarmi a Viggiù», ha spiegato Cane all’Agi.

«Io sono contenta per Tony, lo conosco è una brava persona, ma, da quando io non sono piu sindaco, nessuno nella Lega mi ha più considerato». Per lei Iwobi è quindi «una bravissima persona, lo conosco, è in Italia da tanti anni. Le sue competenze non le conosco ma è una brava persona». L’ex sindaco, tra i primi ad aderire ai “Barbari sognanti”, corrente che sosteneva Roberto Maroni ai tempi dello scontro con Umberto Bossi. «Io ci sono rimasta male quando ho visto che nessuno mi parlava più - spiega -. Bene, allora vuol dire che non mi vogliono più: ho sempre fatto vedere che valgo, che almeno mi parlino».

Cane dice che è orientata a candidarsi a sindaco di Gressoney-Saint Jean, in Val d’Aosta, l’anno prossimo, ma con una lista civica e parla negativamente della sua esperienza a Viggiù. «Sono andata molto più d’accordo con gli alleati che con quelli della Lega», racconta. «Lasciare il partito è una scelta ponderata da molto tempo - aggiunge -. C’è anche il fatto che ormai non fai più il sindaco ma l’esattore delle tasse, ma anche l’amarezza di non aver ricevuto neanche un ringraziamento dopo che mi hanno mandato in Valle d’Aosta, candidata al Senato, alle scorse politiche, e ho aumentato più di un punto percentuale i voti della Lega».