Omicidio Macchi, genetista a caccia del Dna su unghie e capelli di Lidia

Delitto Macchi: l'incarico allo specialista dal gip di Varese Anna Giorgetti. Entra in campo anche un tossicologo

Lidia Macchi, uccisa nel gennaio 1987

Lidia Macchi, uccisa nel gennaio 1987

Varese, 2 maggio 2016 - Unghie, denti, peli e capelli sono stati isolati dai resti di Lidia Macchi, la studentessa di Varese massacrata nel gennaio 1987 con 29 coltellate, la cui salma è stata riesumata nelle scorse settimane. Reperti sui quali si concentreranno le analisi che verranno affidate dal gip di Varese Anna Giorgetti a un tossicologo e a un genetista. Quest'ultimo dovrà riscontrare l'eventuale presenza di dna di Stefano Binda, l'uomo arrestato lo scorso 15 gennaio con l'accusa di aver violentato e ucciso la ragazza, o di altre persone.

E' quanto è emerso nel corso di un'udienza davanti al gip di Varese, durante la quale l'anatomopatologa Cristina Cattaneo - perito nominato dal giudice per le analisi sulla salma – ha esposto una relazione sui primi accertamenti effettuati. Oltre alle unghie e agli altri reperti isolati dai resti, il genetista esaminerà anche un campione isolato sull'imene della ragazza (già isolato ed esaminato all'epoca dell'omicidio e anche nel corso di accertamenti più recenti), sul quale verrà effettuata un'analisi stratigrafica in cerca di tracce biologiche.