Case delocalizzate, rischio furti nelle aree dismesse

Appello degli enti locali dopo i raid nelle abitazioni ancora in piedi: "Ora completare le demolizioni"

Le opere di demolizione dei primi edifici

Le opere di demolizione dei primi edifici

Lonate Pozzolo (Varese), 5 maggio 2015 - I lavori per l’abbattimento delle case delocalizzate previsti nella prima fase di demolizione sono conclusi, quindi una parte del degrado che potevano incontrare i visitatori di Expo arrivando a Malpensa è stata cancellata. Lo scenario è migliorato, ora bisogna accelerare i tempi sulla seconda fase per abbattere gli edifici abbandonati che ancora si vedono. Le case ancora in piedi, purtroppo, continuano ad attirare l’attenzione dei ladri che cercano nelle abitazioni fantasma metalli che poi possono rivendere sul mercato illegale.

La scorsa notte a Lonate Pozzolo i carabinieri sono riusciti a sventare un furto che due italiani, di 26 e 54 anni, residenti nel territorio, cercavano di compiere proprio all’interno di uno degli edifici delocalizzati ancora da abbattere. Ai malviventi interessavano le lastre di alluminio che in parte avevano già divelto prima dell’arrivo dei militari dell’Arma che li hanno sorpresi all’opera. I due italiani sono stati denunciati con l’accusa di concorso in tentato furto in abitazione e per possesso ingiustificato di strumenti atti a offendere.

Da quando sono state abbandonate dai proprietari messi in fuga dal rumore degli aerei, le case, acquisite dalla Regione, sono state negli anni oggetto di ripetuti saccheggi e devastazioni. Furti ma anche presenze di clandestini che negli edifici fantasma cercavano un rifugio, sono stati a lungo un problema per la sicurezza e spesso i sindaci dei tre comuni interessati dalla delocalizzazione - Ferno, Lonate Pozzolo e Somma Lombardo - hanno fatto sentire la loro voce, chiedendo interventi per garantire tranquillità ai cittadini e sollecitando nello stesso tempo la demolizione delle abitazioni per fare piazza pulita.

Ora si è completata la prima fase del piano di abbattimento, finanziato dalla Regione con una somma pari a 4 milioni di euro. Gli effetti si vedono, come spiega Mauro Cerutti, sindaco di Ferno: "Il degrado per metà è sparito, i terreni sono stati spianati, lo scenario comincia davvero a essere diverso. Il nostro auspicio è che prima della fine dell’anno sia possibile abbattere anche le altre abitazioni avviando al più presto la seconda fase delle demolizioni. Intanto il fatto che ci sia Expo ha dato una spinta agli interventi per abbattere queste case che non erano di certo un bel biglietto da visita per i visitatori dell’evento internazionale. Diciamo che ora, nel pieno rispetto dei tempi previsti, siamo a metà dell’opera. Speriamo che tutto sia completato entro l’anno. Come sindaci abbiamo inviato una lettera nei giorni scorsi alla Regione con la richiesta di fare il punto della situazione e definire il prossimo piano di interventi".