Caso Uva, il rischio prescrizione ora fa temere un processo inutile

Omicidio preterintenzionale: imputati 6 poliziotti e 2 carabinieri di Enrico Camanzi

Giuseppe Uva (Ansa)

Giuseppe Uva (Ansa)

Varese, 21 ottobre 2014 - Si profila un processo a tappe serrate alle otto «divise» sotto accusa per il caso Uva. Si è aperto ieri davanti alla Corte d'Assise di Varese con un rinvio a venerdì 14 novembre il dibattimento riguardante la morte del gruista di 43 anni, deceduto il 14 giugno 2008 all’ospedale di Circolo di Varese dopo aver trascorso parte della nottata nella caserma dei carabinieri di via Saffi. Imputati con le accuse di omicidio preterintenzionale, arresto illegale, abuso di autorità su arrestato e abbandono di incapace sono sei agenti e due carabinieri che ebbero a che fare con Uva in quella serata turbolenta che lo portò a essere condotto prima in caserma con l’amico Alberto Biggiogero e poi in ospedale con un trattamento sanitario obbligatorio. Le otto «divise» hanno sempre dichiarato la propria innocenza.  Ieri si è insediata la Corte guidata dal presidente del tribunale Vito Piglionica. I giudici si sono trovati a valutare due istanze presentate dagli avvocati delle forze dell’ordine - da una parte Fabrizio Schembri, dall’altra Luca Marsico e Duilio Mancini - per chiedere l’annullamento dell’ordinanza con cui fu disposta l’imputazione coatta. Entrambe sono state respinte. In seguito il procuratore capo Daniela Borgonovo, che sostiene l’accusa, ha proposto la rimodulazione del capo d’imputazione, con l’aggiunta dell’ipotesi - tutta da verificare, così come le altre accuse - di un pestaggio proseguito anche in ospedale, ventilata da una testimone uscita allo scoperto sei anni dopo la morte del gruista. L’aggiornamento ha fatto scattare in automatico la concessione dei termini a difesa e, di conseguenza, il rinvio. A una data vicina, però, e soprattutto con la certezza che nell’occasione verranno già sentiti i primi testi. I legali di parte civile hanno espresso soddisfazione.

«Il processo comincia subito - ha detto Fabio Ambrosetti, che assiste Lucia Uva con il collega Alberto Zanzi - Questo ci permette di guardare con un pizzico di ottimismo ai tempi. Bisogna cercare di evitare il rischio di prescrizione». Tutti i reati contestati, infatti, omicidio preterintenzionale a parte, verranno «cancellati» a dicembre 2015. Si sono dichiarati «sereni» anche gli avvocati degli imputati. «Affronteremo con tranquillità il dibattimento - ha detto Luca Marsico - I processi vanno fatti in aula e non in trasmissioni televisive». Lucia Uva, sorella di Giuseppe, da parte sua ha manifestato fiducia nei giudici. «Voglio sapere come è morto mio fratello - ha detto - Credo che questo processo ci permetterà di accertarlo».   

enrico.camanzi@ilgiorno.net