Mauro Crenna e Giulio Dressino da Sesto Calende alle Olimpiadi

I portacolori della Sestese gareggeranno nella specialità K4 della canoa di FERRUCCIO CALEGARI

Mauro Crenna e Giulio Dressino

Mauro Crenna e Giulio Dressino

Sesto Calende (Varese), 29 luglio 2016 - Tra lago Maggiore e Ticino è ancora vivo il ricordo dei campioni del remo d’Anteguerra: oggi sono i canoisti a vivacizzare uno dei più gradevoli percorsi remieri della Lombardia.

La «Sestese Canoa», cresciuta negli anni tra mille passioni, ora festeggia due campioni in maglia azzurra alle Olimpiadi di Rio. Mauro Crenna, un amore per la pagaia maturato nella vita familiare, sempre legato ai colori del club e Giulio Dressino, che dopo l’avvio sulle acque di casa ha cercato un perfezionamento nella grande scuola delle Fiamme gialle, ora assieme verso Rio dove nel K4 punteranno a conquistare un risultato che un anno fa sembrava sfumato. In barca con loro Alberto Ricchetti, virgulto della sponda piemontese del Verbano e il lecchese Nicola Ripamonti, pure loro oggi all’università canoistica delle Fiamme gialle. E non solo, per Giulio Dressino e Nicola Ripamonti si apre anche l’opportunità del K2. 

La partenza degli azzurri della velocità è prevista l’8 agosto: in questo periodo stanno rifinendo la preparazione al centro federale di Castelgandolfo, dove ogni fine settimana allo staff tecnico federale si aggiunge anche Davide Aliprandi, il tecnico sestese artefice della loro crescita sportiva. Il quarantenne tecnico, ottimo percorso quand’era atleta, collabora da tempo con i tecnici federali e la sua presenza è importante nel seguire i ragazzi che aveva accompagnato dal loro esordio quand’erano quindicenni.

Un percorso pari passo, racconta lo stesso Aliprandi: «Da molto giovani era difficile capire, sebbene Mauro avesse già una struttura fisica promettente. Nel tempo emergevano, col lavoro e risultati, potenzialità forti. Ma un’Olimpiade resta sempre il sogno più difficile». Ed ora proiettati verso Rio, ma quali prospettive? «Crenna è completo. Può fare qualsiasi distanza in gara. Un velocista con ottime risorse per il lungo. Quest’anno ha vinto anche il titolo italiano di fondo 5.000 metri. Usa molto bene ciò che Madre Natura gli ha dato. Dressino è atleta che è dovuto crescere nel tempo, con meno mezzi fisici ma ottima tecnica ed energie mentali».