di Lorenzo Pardini

Gavirate, 27 agosto 2012 - A Pechino era presente, ma ha fatto da spettatrice. Mahila Di Battista, classe 1987, aplasia all'avambraccio sinistro, nel 2008 era riserva, ma adesso a Londra farà parte della squadra titolare del "quattro con" nel canottaggio.

Mahila come ti sei avvicinata al canottaggio?

«Ho praticato sport fin da piccola. Prima nuotavo ed ero anche in nazionale. Poi un giorno è arrivata la mia allenatrice e siccome aveva aiutato un ragazzo durante la riabilitazione, questo gli aveva detto che cercavano ragazze da portare nel canottaggio. Lì mi è venuta la voglia di provare e sono andata alla Canottieri Gavirate e adesso... eccomi qua. Sono cinque anni che remo».

Che cosa provi quando sei in barca?

«Una sensazione di libertà. Io e i miei compagni siamo in mezzo al lago, in armonia tra di noi e con l'ambiente. E poi sentire la barca che va sull'acqua, il rumore dei remi che si muovono, sono delle emozioni uniche».

Come ti stai preparando per le Paralimpiadi?

«Da due mesi siamo in raduno a Gavirate presso il centro federale. Stiamo svolgendo sedute di doppi allenamenti e dopo un primo periodo caratterizzato da lavori molti intensi, adesso siamo in scarico per arrivare carichissimi all'appuntamento di Londra».

Vi sentite pronti per le batterie del 31 agosto nelle acque del Dorney Lake di Eton?

«Non vedo l'ora di iniziare. Siamo carichi, eccitati e adrenalinici. Il nostro lavoro l'abbiamo fatto, l'impegno c'è stato e adesso l'acqua dirà se saremo da medaglia. Noi in questi mesi siamo migliorati, ma anche gli altri non sono stati fermi e hanno fatto il salto di qualità. Sarà una lotta dura e competitiva»

Hai provato più emozioni a Pechino o adesso che devi andare a Londra?

«Sono due emozioni diverse. A Pechino è stato un sogno a metà, perchè ero li ma non ho gareggiato perchè ero una riserva. A Londra la vivrò più da protagonista perchè dovrò scendere in barca insieme ai miei compagni. Gia adesso sento l'agitazione e l'adrenalina per le gare che dovrò affrontare».

Gareggerai anche a Rio De Janiero 2016?

«Pensiamo a un passo alla volta. Prima vediamo come andrò a Londra. Se vado bene e la carica c'è ancora, continuo, altrimenti smetto. Adesso per allenarmi faccio tanti sacrifici, per venire a Gavirate faccio avanti e indietro, sono una pendolare».