Mercoledì 24 Aprile 2024

Spaccio di droga intorno a Malpensa, sei arrestati. Individuati 50 clienti

"La pizza è nel forno", "bottiglie di vino bianco e vino nero", "la carne al fuoco": erano tutti i messaggi in codice per riferirsi alla cocaina e alla marijuana. Droga nascosta anche nei lucidalabbra

Cocaina (foto di repertorio)

Cocaina (foto di repertorio)

Malpensa, 25 Novembre 2014 -  I carabinieri di Varese hanno eseguito 6 ordinanze di custodia cautelare in carcere emesse nei confronti di appartenenti a una banda italo - albanese (3 italiani e 3 albanesi) che spacciava cocaina e marijuana nell’area attorno all’aeroporto di Malpensa. Nel corso della stessa indagine sono state anche denunciate per detenzione ai fini di spaccio di altre due persone appartenenti alla stessa banda.

Il provvedimento, emesso dal G.I.P. del Tribunale di Busto Arsizio, su richiesta della Procura della Repubblica diretta da Gianluigi Fontana, conclude l’indagine avviata dal Nucleo Investigativo di Varese nel novembre 2013 che ha permesso di individuare le responsabilità di un gruppo criminale, ben radicatosi nell’ambito provinciale, che aveva messo in atto una fiorente, continua e capillare attività di spaccio al minuto di stupefacenti presso locali pubblici della zona e private abitazioni, con un bacino d’utenza composto da numerosi giovani. Infatti sono stati individuati circa 50 assuntori. Secondo quando emerso dall'indagine il guppo avrebbe effettuato almeno 200 vendite di stupefacenti.

L’indagine, culminata nell’operazione odierna, ha avuto la sua genesi nel novembre 2013, periodo in cui veniva individuata nella zona aeroportuale e nei comuni limitrofi, un’attività di spaccio di sostanze stupefacenti “a conduzione familiare”.

Il modus operandi della banda  era finalizzato ad eludere i controlli delle forze di polizia: i cosiddetti “cavallini” utilizzavano delle utenze dedicate con le quali ricevevano i singoli ordinativi criptati tra cui “la pizza nel forno”, la “carne nel fuoco” e le “bottiglie di vino bianco (cocaina) e vino nero (marijuana), dando conseguentemente appuntamento nei pressi di una panetteria, di una tabaccheria oppure direttamente nelle case degli acquirenti.

Nel corso dell’intera attività le persone individuate quali acquirenti sono state numerose e sono stati fatti svariati riscontri, sia diretti che indiretti; tra i clienti risultano anche persone insospettabili tra cui imprenditori nel campo edile, impiegati e operai.

Assai ingegnoso è risultato l’espediente usato per nascondere lo stupefacente, pochi istanti prima di partire per ciascuna vendita, solo il quantitativo concordato telefonicamente, veniva nascosto all’interno di un “lucida labbra” che ruotando “proiettava” verso l’alto la “pallina” di cocaina. In questo contesto, l’operazione ha già portato all’arresto in flagranza di 1 persona per “spaccio di stupefacenti” con il sequestro di 16 grammi di cocaina e grammi 65 di marijuana. Gli arrestati si trovano ora rinchiusi nelle carceri di Varese e Busto Arsizio, a disposizione  del magistrato che nei prossimi giorni li sottoporrà agli interrogatori di rito.