Saronno, annuncio dei ragazzi di Telos: pronti alla nuova occupazione

Sabato 20 febbraio «invasione temporanea» di un’area dismessa di SARA GIUDICI

La storica sede di Telos in via Milano la sera dello sgombero

La storica sede di Telos in via Milano la sera dello sgombero

Saronno (Varese), 12 febbraio 2016 - «RIVOGLIAMO il Telos e condividiamo questo bisogno con le centinaia di persone che sono passate nella storica sede di via Milano e in quella di via Varese negli ultimi due mesi. Vogliamo un Telos a Saronno perché migliora immediatamente le nostre vite, perché in una città per metà in disuso o abbandonata parlare di proprietà privata significa fare demagogia».

Inizia così la forte presa di posizione dei ragazzi del centro sociale che, messo in archivio l’iniziale silenzio dopo lo sgombero dello scorso 24 gennaio, tornano a far sentire la loro voce, soprattutto manifestando la volontà di essere attivi in città. Nella nota diffusa sui social network i ragazzi si concedono un excursus che parte dall’addio imposto alla loro storica sede. «Nel settembre 2014 sgomberando in via Milano si voleva mettere una pietra sull’esperienza saronnese, in realtà si è rotto un vespaio che è tutt’ora agitato. Nelle prossime settimane torneremo nelle piazze e nelle strade, sabato 20 febbraio ci sarà una Taz, ovvero una occupazione temporanea, sabato 5 marzo un corteo contro gli sgomberi e per gli spazi occupati e la sera dello stesso giorno il consueto evento per il compleanno, il settimo, del nostro Telos».

Accanto agli eventi non manca una presa di posizione contro l’amministrazione comunale a guida Lega Nord: «La politica – continua la nota dei giovani - non fa che adattarsi al sentire comune, tant’è che sono spariti i linciaggi mediatici e le dichiarazioni a mezzo stampa servono solo per ringraziare le forze dell’ordine e ammonire i cattivi “sovversivi” a non proseguire sulla cattiva strada». Sulla gestione della presenza del centro sociale il sindaco Alessandro Fagioli è stato molto chiaro mettendo al primo posto il bisogno di legalità: «Siamo pronti ad avviare un dialogo – ha dichiarato al termine dello sgombero, rispondendo anche a una forte presa di posizione dell’europarlamentare Lara Comi - ma solo a fronte del pieno rispetto della legalità e quindi tramite la creazione di un’associazione o un gruppo pronto a collaborare con l’Amministrazione. Non possiamo certo parlare con chi lancia gavettoni o insulta sui muri».