Disaronno apre la più grande cantina d’Asia

Inaugurato in Cina il castello dell’azienda vinicola Changyu

L'ad di Disaronno Augusto Reina in Cina all'inaugurazione del castello che porta il suo nome

L'ad di Disaronno Augusto Reina in Cina all'inaugurazione del castello che porta il suo nome

Saronno, 29 marzo 2014 - Un castello circondato da vigneti a disposizione di quanti vogliano assaporare un po’ di stile italiano anche nella lontana Cina. A rappresentare questa nuova proprietà realizzata a Xiangyang, una città-prefettura della Cina nella provincia dello Hubei, è stato scelto Augusto Reina, patron dell’Illva l’azienda saronnese che ha portato il liquore Disaronno in tutto il mondo. Nell’ex capitale della dinastia Qin, Xiangyang, ha recentemente aperto le sue porte il Castello Reina. Si tratta del sesto castello aperto da Changyu, la più antica e importante azienda vinicola cinese. Changyu ha scelto Augusto Reina, amministratore delegato Illva Saronno Holding (maggiore azionista della azienda cinese Changyu) per rappresentare la nuova proprietà: una decisione che sottolinea la sinergia tra le due storiche società sinonimo di qualità a livello mondiale.

Il castello, costruito in stile italiano, è circondato da 73 ettari di vigne, dalle quali ci si aspetta una produzione di vini d’eccellenza per 3 mila tonnellate. All’interno sorge un importante centro di produzione vinicola, mentre nel seminterrato si estende la più grande cantina del continente asiatico (15.800 metri quadrati), all’interno della quale possono essere stoccate fino a 150.000 botti in legno. Queste botti sono realizzate con 20 varietà di legno differenti, fatte arrivare in Cina da tutto il mondo. Il saronnese Augusto Reina non è solo l’ispiratore del castello ma ha curato anche questa parte della produzione: «Il vino assume un gusto particolare a seconda del tipo di botte in cui viene fatto invecchiare.

E' necessario quindi selezionare il legno da utilizzare in modo accurato e fare in modo che il suo profumo si accordi con le caratteristiche delle uve prodotte di anno in anno per ottenere vini invecchiati di alta qualità e dalle note irresistibili». Grazie alle condizioni del terreno su cui sorgono queste vigne e all’integrazione delle tecniche di produzione italiane e cinesi e soprattutto alla stretta collaborazione e scambio di know how tra Illva Saronno e Changyu, i vini prodotti potranno presto competere con i migliori vini di fama mondiale. Augusto Reina è stato ovviamente presente all’inagurazione (con immancabile brindisi) del castello che ha ottenuto un ampio risalto anche sui media cinesi.