Siria, Greta e Vanessa rapite da un commando di 10 uomini. "Sequestro di persona a scopo di terrorismo"

Il padre di Vanessa: "Sono fiducioso nella giustizia e in Dio. Greta e Vanessa prese più dal cuore che dalla testa". Il fratello di Greta: "Se volete stare vicini a Vanessa e Greta, raccontate cosa succede davvero in Siria e perchè sono in questa situazione". Aperto un fascicolo in Procura

Greta Ramelli e Vanessa Marzullo (foto da Facebook)

Greta Ramelli e Vanessa Marzullo (foto da Facebook)

Milano, 9 agosto 2014 - “Il commando che ha rapito Greta Ramelli e Vanessa Marzullo era composto da almeno 10 persone. Erano tutte armate”. Le due volontarie del progetto Horryaty, sempre a quanto si apprende, non sarebbero in mano a una organizzazione militare o terroristica, “ma il pericolo che possano essere cedute non si può escludere”. Per questo motivo gli uomini della Farnesina e dell’Intelligence sono tutti mobilitati e presenti nella zona di Aleppo, dove si è verificato il rapimento. “Sono già stati attivati tutti i possibili canali - spiega la fonte - per prendere contatto con i rapitori”. Il piano scattato è quello già attuato in precedenti sequestri in zone a rischio, casi che si sono poi conclusi con il rilascio dei rapiti".

LE INDAGINI - Intanto la Procura di Roma ha aperto un fascicolo a carico di ignoti con lìipotesi di reato di "reato di sequestro di persona a scopo di terrorismo". L’indagine è coordinata dal procuratore aggiunto, Giancarlo Capaldo, che ha già ricevuto una prima informativa. Del caso si sta occupando l’Unità di crisi della Farnesina.

LO SFOGO DELLA FAMIGLIA DI GRETA - Il fratello di Greta, entrando nella casa della ragazza a Gavirate, ha dichiarato ai cronisti: "Se volete stare vicini a Vanessa e Greta, raccontate cosa succede in Siria e perchè è in questa situazione. Sono stupito che nessuno di voi conosca la situazione reale in Siria, non ci sono più i giornalisti di una volta". Poi ha confermato di non poter parlare del rapimento.

IL PADRE DI VANESSA - "Prese dal cuore, più che dalla testa", così il padre di Vanessa Marzullo, Salvatore, ha descritto la figlia e l'amica Greta Ramelli. Vanessa, spiega il padre, era partita per la Siria con tanto ''entusiasmo per poter aiutare i bambini che hanno bisogno'', quindi ''non aveva altri scopi, solo di aiutare chi soffre''. L'agenzia Ansa riferisce che il padre sentiva la figlia  ''un giorno si' e uno no'''. In attesa di aggiornamenti dalla Farnesina, Marzullo ha concluso di sentirsi ''fiducioso nella giustizia e nel Signore anche". Il sindaco di Brembate, Mario Doneda, spiega di non aver avuto contatti con la famiglia di Greta ("Ma sono a loro disposizione"), cresce l'apprensione in casa Marzullo. Fino a un mese fa la giovane aveva vissuto in un appartamento di via Torri: ora la cooperante, la mamma Patrizia Virga e il fratello Mario, 20 anni, si sono trasferiti a Osio Sotto per permettere alcuni interventi di ristrutturazione della casa di Brembate. La giovane, nata a Cosenza, si è trasferita con la famiglia a Brembate nel 2000.

IL PROGETTO HORRYATY - Non rilascia dichiarazioni Roberto Andervill, terzo responsabile del progetto Horryaty, ma lascia che le sue parole finiscano su facebook: "Non saranno tollerati commenti di nessun genere, non divulgheremo alcun tipo di informazione. Questo Progetto continuerà a esistere appena Greta e Vanessa saranno di nuovo con noi. Grazie per il sostegno".

IL SINDACO PISAPIA - "Aspettiamo con speranza e fiducia che Greta e Vanessa possano tornare a casa - ha dichiarato il sindaco di Milano Giuliano Pisapia -. Sono certo che in questi giorni ci sia il massimo impegno da parte di tutti perché questo accada il prima possibile. Ancora una volta vengono prese in ostaggio persone che dedicano il proprio lavoro all'assistenza dei più deboli, di chi in vive nel terrore in territori minati dagli scontri armati e dalle guerre. Da Milano, città dove Greta e Vanessa hanno fin da subito dimostrato la loro generosità lavorando come volontarie per l'accoglienza dei profughi siriani in Stazione Centrale, si alza ancora una volta la voce forte e ferma di condanna nei confronti di chi vuole e mette in pratica questi atti. In questo difficile momento, io, la Giunta e l'intera città ci stringiamo attorno alle famiglie delle due ragazze".