In duecento per la protesta sui ritardi della Arcisate-Stabio

Segnale inviato: oltre duecento persone hanno risposto ieri mattina alla chiamata del sindaco di Induno Olona, Marco Cavallin, per protestare contro i disagi subiti dalla popolazione nel territorio interessato dalla realizzazione dei binari della Arcisate-Stabio, opera conclusa nel versante svizzero, ma a rilento sul versante italiano tanto che al momento i lavori sono fermi di Rosella Formenti

Striscionr di protesta per i ritardi dell'Arcisate-Stabio

Striscionr di protesta per i ritardi dell'Arcisate-Stabio

Induno Olona (Varese), 20 ottobre 2014 - Segnale inviato: oltre duecento persone hanno risposto ieri mattina alla chiamata del sindaco di Induno Olona, Marco Cavallin, per protestare contro i disagi subiti dalla popolazione nel territorio interessato dalla realizzazione dei binari della Arcisate-Stabio, opera conclusa nel versante svizzero, ma a rilento sul versante italiano tanto che al momento i lavori sono fermi. Presenti al presidio anche alcuni sindaci dei comuni della Valceresio, che hanno subito accolto l’invito di Cavallin, e il neopresidente della Provincia Gunnar Vincenzi. A far scattare la reazione del primo cittadino di Induno Olona la mancata decisione del Cipe sul progetto che dovrà consentire lo smaltimento delle terre di cantiere. La riunione prevista a settembre è slittata e della delibera che avrebbe dovuto sbloccare la situazione non si è saputo più nulla. Così Cavallin, dopo una serie di telefonate infruttuose a Roma e a Milano per cercare di capire quando il Cipe affronterà la questione, si è fatto portavoce scrivendo nei giorni scorsi una lettera al presidente del Consiglio Matteo Renzi e al ministro per le Infrastrutture Maurizio Lupi. Ieri mattina il presidio con oltre 200 persone per manifestare la preoccupazione e l’amarezza ma nello stesso inviare un messaggio chiaro a chi deve prendere decisioni.

«Se non arrivano risposte – ha spiegato il sindaco Cavallin – la protesta andrà avanti. Il nostro territorio non può subire un’indifferenza simile».Tra i cittadini l’amarezza è grande, per questo hanno accolto l’appello del sindaco e ieri mattina hanno partecipato al presidio che si è tenuto nell’area dell’ex passaggio a livello di via Porro- Via Jamoretti. «Vogliamo una risposta – hanno detto – non si possono tollerare ancora ritardi». Il messaggio chiaro è stato stampato sullo striscione appeso al cantiere: «La ferrovia ha messo in ginocchio il paese, basta ritardi, vogliamo decisioni». Nei giorni scorsi la questione è stata affrontata anche dai parlamentari varesini del Pd che hanno presentato un’interrogazione al Ministro Lupi, sollecitando ministero e Cipe. Da evitare un ulteriore slittamento dei lavori: la gente è stanca di ritardi e disagi, quindi l’Arcisate–Stabio va completata al più presto. Anche perché, dall’altra parte del confine, la tratta è già stata completata e presto trasporterà i primi passeggeri: l’inaugurazione sarà il 14 dicembre ma i treni arriveranno alla stazione di Como invece che a quella di Arcisate come previsto dal progetto.

rosella.formenti@ilgiorno.net